Il riscaldamento globale e la siccità rischiano di far andare in fumo migliaia di ettari. L’appello di PEFC Italia per prevenire gli incendi.

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“Non si tratta più di essere pessimisti, ma semplicemente realisti”. Il PEFC ITALIA (Programme for Endorsement of Forest Certification schemes) ribadisce l’allarme incendi per il 2022. Come dimostra la situazione della Capitale, di recente accerchiata dalle fiamme, quest’anno il periodo critico per i boschi italiani è cominciato già a giugno. È necessario mettere in pratica adeguate strategie di prevenzione, per non mandare in fumo ettari ed ettari di verde, subendo anche danni sociali ed economici incalcolabili.

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Le cause degli incendi

La prima causa dell’emergenza è il riscaldamento globale, confermato drammaticamente dalla tragedia del ghiacciaio della Marmolada. I dati pubblicati a maggio dal Copernicus Climate Change Service sono chiari. Gli ultimi 7 anni sono stati i più caldi mai registrati sul pianeta e per l’Europa quella del 2021 è stata l’estate più torrida di sempre.

Inoltre, l’analisi preliminare delle misurazioni satellitari ha confermato che le concentrazioni di gas serra nell’atmosfera hanno continuato ad aumentare nel corso del 2021. Le conseguenze drammatiche erano prevedibili: record europeo di temperatura (48,8° in Sicilia nell’agosto 2021) e incendi intensi e prolungati, favoriti dalla siccità, in particolare nel Mediterraneo orientale e centrale.

La situazione in Italia

Gli incendi hanno colpito l’Italia con danni drammatici specie nel 2017 e nel 2021. Più di 140mila ettari bruciati nel 2017 e più di 150 mila lo scorso anno. Per il 2022 si teme il peggio. Le statistiche degli incendi in Italia a giugno 2022 sono già più alte di quelle del giugno 2021.

Le misure preventive

PEFC Italia, come garante della gestione sostenibile delle foreste, ribadisce che la prevenzione è la prima arma per salvare il patrimonio boschivo e limitare esborsi economici molto maggiori. È stato calcolato, infatti, che spegnere un incendio costa fino a 8 volte più che prevenirlo. Eppure nel nostro Paese la gestione attiva e il monitoraggio del patrimonio forestale sono finanziate e messe in pratica ancora in modo insufficiente.

Tra le azioni necessarie a prevenire gli incendi PEFC Italia ribadisce la programmazione nel taglio degli alberi. Questa pratica facilita la crescita degli alberi più giovani e riduce quelli malati e secchi, molto più a rischio d’incendio. Ma anche la pulizia del sottobosco nelle aree a maggior rischio.

Vanno tenuti sotto controllo e smaltiti adeguatamente anche i rifiuti abbandonati in prossimità delle aree boschive urbane e periurbane, molto pericolosi per la salute nel caso in cui prendessero fuoco.

Fondamentale è poi la creazione di punti d’acqua e la presenza di una viabilità forestale che permetta ai vigili del fuoco interventi rapidi e con attrezzatura adeguata in caso d’incendio.

Foto: Shutterstock