In occasione della giornata mondiale degli Oceani 2022 Legambiente restituisce i dati rilevati durante la 29esima edizione di Clean Up The Med.

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I nostri oceani non se la passano bene. Bottiglie alla deriva, sacchetti di plastica, mascherine chirurgiche abbandonate sulle spiagge o tra le onde. Sono solo alcune delle immagini che mostrano l’attuale contaminazione dei nostri mari. I rifiuti marini non sono, ovviamente, solo sgradevoli alla vista, ma danneggiano gli ecosistemi oceanici, impattando sia sulla fauna selvatica che sugli esseri umani. Un’emergenza rifiuti che coinvolge anche il Mediterraneo, che raccoglie grandi quantitativi di plastica e li restituisce in parte su coste e spiagge.

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I dati di Legambiente

In occasione della giornata mondiale degli Oceani 2022, istituita dall’ONU e quest’anno dedicata al tema “Rivitalizzazione collettiva dell’oceano”, l’8 giugno Legambiente restituisce i dati rilevati durante la 29esima edizione di Clean Up The Med. Si tratta della versione mediterranea di Spiagge e Fondali Puliti, che si è svolta nel weekend del 13-15 maggio.

Una grande iniziativa di volontariato ambientale promossa per il terzo anno consecutivo da COMMON, progetto europeo finanziato da Eni CBC Med, con 2,2 milioni di euro, che coinvolge Italia, Libano e Tunisia. L’obiettivo è di tutelare le coste del Mediterraneo dai rifiuti marini, il marine litter, attraverso una loro gestione sostenibile.

Oceani e spiagge da ripulire

Circa cento le organizzazioni, provenienti da 17 Paesi, che hanno aderito all’edizione 2022. I chilometri di spiaggia ripuliti mostrano come il problema dell’incuria e del cattivo smaltimento accomuni tutta l’area mediterranea. Alle plastiche monouso, ritrovate in grandi quantitativi sulle coste battute, sebbene messe al bando dalla direttiva europea SUP (Single Use Plastics), si aggiungono reti da pesca, cicche di sigaretta, legno e vetro. Non mancano guanti, mascherine e dispositivi sanitari legati all’emergenza Covid-19.

Oltre 600 volontari, dagli 8 ai 70 anni, hanno partecipato alle attività di pulizia svolte in 20 spiagge situate in prossimità dei centri urbani e hanno portato alla raccolta di 200 sacchi di rifiuti, più di 1 quintale in totale. Il 65% dei rifiuti rinvenuti è costituito da plastica. Su oltre il 45% delle spiagge ripulite sono stati ritrovati guanti, mascherine o rifiuti legati alla cattiva gestione dei DPI.

La campagna BEach CLEAN

L’impegno del progetto COMMON per tutelare l’ecosistema marino e ridurre il marine litter proseguirà fino a settembre con la terza edizione della campagna BEach CLEAN, iniziativa volta a promuovere un dialogo costruttivo con gli stabilimenti balneari in località del Mediterraneo ad alto afflusso turistico.

Ogni struttura aderente affiggerà un decalogo di buone pratiche per informare i turisti su come ridurre il marine litter attraverso poche e buone abitudini e parteciperà a un’indagine finalizzata a conoscere e analizzare le condizioni di salute delle spiagge di loro competenza.

Inoltre, per il 2022, COMMON ha inviato alle cento strutture coinvolte in Italia, Libano e Tunisia, posaceneri portatili di carta. Questo per favorire l’adozione di comportamenti corretti da parte dei fumatori, sensibilizzando al fenomeno dell’inquinamento da filtri di sigarette e al loro corretto smaltimento.

Foto: Ufficio Stampa