Meno carne = più acqua per tutti: la LAV sulla necessità del cambiamento alimentare immediato

Se il tema della Giornata Mondiale dell’Acqua 2021 è la valorizzazione di questa essenziale risorsa, è fondamentale che ci sia una profonda consapevolezza dell’impatto che la nostra alimentazione ha nell’utilizzo – e nello spreco – di acqua. Il sistema alimentare attuale, infatti, divora il Pianeta e ne saccheggia inesorabilmente anche le risorse.  

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Le previsioni sono chiare e note: secondo la FAO si passerà dal consumo globale di 268.7 milioni di tonnellate di carne del 2020 ai 463.8 milioni di tonnellate del 2050.  

Nel contesto italiano – in virtù dei dati emersi dall’esclusiva ricerca LAV e Demetra, “Il costo nascosto del consumo di carne in Italia: impatti ambientali e sanitari”, incentrata sulle carni maggiormente diffuse nel nostro Paese (bovina, suina, avicola) e dove si è misurato l’utilizzo della sola acqua “blu”[1] in un Life Cycle Assessment (LCA) –  risulta che dei 730 litri appositamente prelevati e consumati durante l’intero il ciclo di “vita” di 1 kg di carne di bovino, 540 litri sono assorbiti dalla “produzione”, cioè dall’allevamento fino alla macellazione, e 190  si utilizzano per la lavorazione, l’imballaggio, la distribuzione e il consumo.  

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Il confronto con i legumi parla da solo: per 100 gr di proteine prodotte, in Italia, la carne di bovino necessita di 290 litri d’acqua, mentre i piselli ne richiedono solo 6,6 litri.
 A fronte di cifre come gli 11 milioni di suini, 562.000.000 tra polli e tacchini, i 2.770.000 bovini e i 15.900.000 conigli macellati (con tanti altri animali) solo nel 2018 in Italia, possiamo assegnare dimensioni enormi al consumo di acqua finalizzato alla produzione di carne. (dati FAOSTAT) 

Non dimentichiamo i numeri che fanno riferimento anche alle esigenze fisiche dirette degli animali negli allevamenti: un bovino “da ingrasso” beve fino a 50 litri d’acqua al giorno, mentre una mucca “da latte” necessita di 200 litri d’acqua al giorno.   

“Consumiamo, sprechiamo e distruggiamo in questa maniera uno dei beni fondamentali per la vita umana, animale e vegetale.  Se vogliamo concentrarci anche oggi sull’Obiettivo per lo Sviluppo Sostenibile numero 6: acqua per tutti entro il 2030, dobbiamo tener presente che acqua per tutti significa innanzitutto minor utilizzo d’acqua per chi può farne a meno, perché ce l’ha.  Siamo ben consci delle conseguenze di un comportamento onnivoro che, oltre ad uccidere un numero infinito di animali, sta letteralmente divorando tutto il Pianeta e influendo pesantemente sul clima e di conseguenza sulle condizioni di vita di tante popolazioni” dichiara Roberto Bennati, Direttore Generale LAV 

“In un tempo in cui il volume della domanda di cibo aumenta di pari passo con l’espansione della popolazione globale e in cui si registra un significativo spostamento – nei paesi di nuovo benessere – da una dieta principalmente a base di amidi ad una ricca di carne e latticini, è indispensabile che siamo noi per primi a mettere in atto un cambiamento profondo del nostro sistema alimentare”, spiega ancora Bennati  

La prima azione da fare, come singoli – e una di quelle principali consigliate nella campagna dell’ONU – è orientarsi verso pasti a base di alimenti 100% vegetali. 

“Per quanto riguarda la collettività, è invece necessario e urgente che la politica si ponga come faro per guidare una vera transizione ecologica, che deve essere prima di tutto una transizione alimentare. LAV, in questo senso non smetterà di chiedere una presa di consapevolezza ed un’assunzione di responsabilità delle istituzioni nazionali ed europee nella modulazione di interventi e di processi che conducano al riconoscimento fattivo dell’effetto distruttivo e di assorbimento delle risorse da parte della zootecnia, e smettano di incentivarla, cambiando rotto e ragionando su reali misure per salvare il Pianeta e tutelarne gli abitanti, di tutte le specie”, conclude Paola Segurini, Area Scelta Veg LAV.