L’ente sottolinea l’urgenza di un piano di sicurezza nazionale per scongiurare il rischio di blackout in tutto il vecchio continente.

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Il 2022 si apre con l’allarme lanciato da Copasir, Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica. La relazione appena approvata solleva una serie di criticità che coinvolgono anche il nostro Paese nella fase di transizione energetica. L’ente, infatti, parla di rischio blackout in tutto il vecchio continente legato all’aumento dei prezzi dell’elettricità.

L’impennata nei costi di energia elettrica e gas naturale, infatti, rischia di lasciare al buio l’Europa e rende necessari interventi urgenti. Con l’interconnessione dei sistemi, nel momento in cui anche solo una centrale dovesse spegnersi le conseguenze sarebbero estese. Da qui, dunque, la sollecitazione del Copasir affinché l’Italia attui un “piano nazionale di sicurezza” energetica.

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Secondo quanto emerge dalla relazione, infatti, l’aumento dei prezzi che si è registrato negli ultimi mesi continuerà nel 2022. Se, quindi, la corsa ai rincari è destinata a rallentare è comunque improbabile che i prezzi delle materie prime tornino ai livelli pre-pandemia.

Anche per questo motivo, suggerisce il Copasir, è fondamentale incrementare con efficacia le attività di estrazione di gas italiano. In questo modo, con la riduzione degli acquisti dell’estero, si abbatterebbero i costi aggiuntivi legati ai trasporti e alle tasse.

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In più, sottolinea l’ente, l’effetto ambientale sarebbe positivo grazie alla diminuzione di emissioni di CO2 proprio durante il trasporto. Il beneficio ultimo sarebbe, infine, quello di scongiurare blackout estesi dovuti alla dipendenza totale dalle importazioni.

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