Si tratta di due condizioni che si influenzano a vicenda. Ecco che cosa dicono gli studi

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L’American Psychological Association (APA) definisce l’ansia come sentimento di preoccupazione o tensione. Può causare alcuni sintomi fisici, tra cui aumento della frequenza cardiaca e sudorazione. L’APA rileva inoltre che questa brutta bestia può aumentare la pressione sanguigna di una persona.

Inoltre, avere la pressione alta a lungo termine, o ipertensione, può far sì che le persone si sentano ansiose per la loro salute e il loro futuro.

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Che cosa succede quando si prova ansia

L’ansia è la risposta naturale del corpo allo stress. Una persona può sentirsi ansiosa prima di un test o in attesa di notizie importanti. Essa si verifica quando il corpo rilascia ormoni dello stress. Questi ormoni innescano un aumento della frequenza cardiaca e un restringimento dei vasi sanguigni. Entrambi questi cambiamenti possono causare un aumento della pressione sanguigna di un individuo, come riporta il sito Medicalnewstoday.com.

Lo studio

Uno studio del 2015 indica che le persone con ansia intensa hanno un rischio maggiore di ipertensione rispetto a quelle con livelli di ansia più bassi. I ricercatori concludono che la diagnosi precoce e il trattamento di questa condizione emotiva sono particolarmente importanti nelle persone con ipertensione.

Gli aumenti della pressione sanguigna indotti dall’ansia sono generalmente temporanei e regrediscono una volta che essa diminuisce. Avere regolarmente alti livelli di ansia, tuttavia, può causare danni al cuore, ai reni e ai vasi sanguigni allo stesso modo dell’ipertensione a lungo termine.

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Ansia e pressione alta, ecco come sono legate

A lungo andare, i cambiamenti ormonali legati all’ansia possono causare un aumento dei depositi di grasso, in particolare intorno all’addome. Essa inoltre può anche indurre cambiamenti comportamentali negli individui, come il mangiare sotto stress, che può indirettamente contribuire all’ipertensione.

Per concludere, alcuni farmaci per l’ansia possono aumentare la pressione sanguigna. Una ricerca del 2017 ha infatti scoperto che gli inibitori della ricaptazione della serotonina e della noradrenalina (SNRI), farmaci usati per trattare i disturbi provocati da questa brutta bestia, possono aumentare la pressione sanguigna.

Foto: Shutterstock