Il salmone è uno dei pesci più consumati ma è bene prestare attenzione quando lo acquistiamo: i consigli per riconoscere quello d’allevamento.

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Il salmone è un alimento particolarmente apprezzato ma recenti studi hanno messo in luce alcune criticità. I dati riguardano, nello specifico, i salmoni che provengono dagli allevamenti in cui spesso le condizioni sanitarie sono al limite dell’accettabilità. Così, rischiamo di portare sulle nostre tavole prodotti poco o per niente sani. Alcune indagini, infatti, hanno rilevato nelle vasche pesci con deformità, malattie, pidocchi di mare e altri problemi.

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Queste informazioni fanno rabbrividire e diventa ancora più prezioso saper riconoscere un salmone di qualità da uno in pessime condizioni. Come fare? Prima di tutto, attenzione al colore: se risulta di un rosa sbiadito e non del tutto uniforme significa che non è naturale. La colorazione più sana è tra l’arancio e il rosso. Cerchiamo poi di capire la consistenza delle carni osservando e toccando la confezione che non deve sprofondare. Infine, se sono visibili striature di grasso lunghe e profonde significa che quel salmone non è stato libero di muoversi. Quindi, teniamocene alla larga.

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Articolo di Paola M. Farina

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