Uno studio pubblicato su Nature risponde al quesito

Sempre più spesso assistiamo anche nelle nostre città a eventi come violente grandinate che fanno danni importanti a colture e anche macchine. Ma perché ultimamente capita di vedere grandine grande come palle da tennis?

La risposta arriva da uno studio recentemente pubblicato su Nature. La ricerca, come riporta 3bmeteo.com, si concentra sull’energia potenziale convettiva disponibile (CAPE). Più questa è alta in atmosfera più i fenomeni convettivi saranno favoriti.

Negli ultimi decenni il CAPE è aumentato alle medie latitudini, e ciò vuol dire un aumento della possibilità che le precipitazioni possano dipendere da fattori convettivi come la formazione di temporali. La dimensione della grandine è strettamente legata alla velocità dei venti ascendenti all’interno della nube temporalesca: più il vento verticale è intenso, più il chicco di grandine avrà il tempo di accrescersi in dimensioni prima di cadere al suolo. Il vento verticale, detto anche wind shear, è l’elemento che governa la gravità di un temporale, e alle medie latitudini si è osservato un suo aumento.