78 tonnellate di palline di plastica si sono riversate su alcune delle spiagge più belle e incontaminate del mondo. E il rischio combustibili sversati nel mare non è ancora passato

E’ il più grande disastro ambientale mai consumatosi in Sri Lanka: la nave MV X-Press Pearl, battente bandiera singaporiana, ha preso fuoco al largo delle coste dello Sri Lanka ed ha bruciato per 12 giorni, con il rischio di sversare nelle acque dell’oceano Indiano tonnellate di combustibili fossili.

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Intanto, oltre 3 miliardi di palline di plastica, tecnicamente chiamate nurdles, hanno invaso le spiagge e la costa di Colombo, facendo strage di pesci: “persisteranno per sempre nell’ambiente marino perché non sono biodegradabili”, ha spiegato il professore di oceanografia alla University of Western Australia Charitha Pattiaratchi.

I nurdles sono la base con la quale vengono realizzati tutti i prodotti di plastica e la X-Press Pearl, secondo fonti di stampa, ne conteneva 78 tonnellate. Queste palline di plastica hanno la dimensione di una lenticchia e sono letali per gli ecosistemi marini: vengono scambiate per cibo dagli animali, soffocandoli, cambiano la temperatura della sabbia, mettendo a rischio le covate delle tartarughe marine. Gli animali che le mangiano ne vengono inevitabilmente contaminati e non potranno più essere pescati o mangiati.

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