A giugno e luglio le lucciole entrano nella stagione riproduttiva e si illuminano per attirarsi a vicenda: e si accende lo spettacolo delle notti estive.

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Nei mesi di giugno e luglio lo spettacolo notturno delle lucciole in campi e aree boschive raggiunge il suo picco. Sempre più rari e quindi preziosi, questi piccoli coleotteri accendono le ore più buie regalando fugaci momenti di magia. A emettere il bagliore luminoso sono sia i maschi sia le femmine, ma queste ultime brillano molto più a lungo. I maschi, invece, si illuminano per brevi istanti dando vita al fenomeno intermittente che vediamo con maggiore nitidezza nella notte.

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E a far accendere le lucciole è il bisogno riproduttivo: la luminescenza, infatti, serve per attirare i propri simili. A giugno e luglio, tra le 22 e mezzanotte, la femmina aspetta il maschio stesa sulla pancia illuminata. Un’attesa che può ripetersi anche per più notti successive fino al successo. Il fenomeno chimico che fa splendere questi coleotteri è la bioluminescenza, tale per cui il l’energia di molecole in movimento diventa luce. Nel caso delle lucciole, i due composti che si ‘accendono’ sono la luciferina e la luciferasi i quali liberano energia in forma di luce dal colore tra il verde e il giallo.

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Articolo di Paola M. Farina

Foto Shutterstock