Diversi studi hanno evidenziato che cosa porti nella tua abitazione quando non togli le scarpe prima di entrare. Alcune sostanze sono davvero pericolose.

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Non togli le scarpe prima di entrare a casa? Male, malissimo. È una questione di igiene e lo sostiene anche la scienza, oltre al buon senso. Specie dopo gli ultimi due anni molti di noi sono diventati più sensibili ad argomenti che hanno a che fare, appunto, con la sanificazione di ambienti e l’igiene in generale. Tra le buone abitudini da adottare c’è proprio quella di togliere le scarpe.

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Perché è meglio se togli le scarpe entrando in casa

Potrebbe sembrare pedante, eppure se togli le scarpe prima di entrare in casa ti risparmi di portare nel tuo appartamento un bel po’ di schifezze. Un terzo delle polveri e della sporcizia che si accumula nelle nostre case arriva dall’esterno, soffiato dal vento attraverso le finestre o viaggiando comodamente sotto la suola delle scarpe. In questo modo in casa non entrano solo resti di foglie e batteri fecali, come l’Escherichia coli, ma pure ospiti più nocivi.

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Lo studio

Come riporta Focus.it, Mark Patrick Taylor e Gabriel Filippelli sono chimici ambientali dell’Environmental Protection Authority dello Stato di Victoria, in Australia, e dell’Indiana University (USA). Essi per anni hanno fatto ricerca sulle sostanze inquinanti domestiche attraverso un’iniziativa, il 360 Dust Analysis Program, che raccoglie campioni dagli aspirapolveri domestici assieme a un questionario sullo stile di vita degli occupanti di quelle abitazioni.

Come documentato su The Conversation, il team ha individuato, su scarpe e pavimenti, patogeni resistenti agli antibiotici, tossine residue dell’asfalto dalle proprietà cancerogene e distruttori endocrini usati per esempio nei prodotti chimici da giardino.

Cosa portiamo in casa con le scarpe

Non solo: l’analisi della polvere raccolta nelle case di 35 diversi Paesi ha mostrato inoltre tracce di metalli potenzialmente tossici come arsenico, cadmio e piombo.

Il gruppo di scienziati si è imbattuto pure in sostanze radioattive di provenienza industriale, in microplastiche spesso associate a tappeti e vernici e negli PFAS, acidi perfluoroacrilici ampiamente usati in ambito industriale. Questi hanno una persistenza elevata nell’ambiente e alla lunga sono indicati come fattori di rischio per varie patologie.

Foto: Shutterstock