L’idea è di una start up parmense: dagli scarti di produzione del pomodoro si realizza una vernice bio per imballaggi

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Il pomodoro è l’anima della dieta mediterranea e in Italia è tra i prodotti più usati e amati: da oggi lo ameremo un po’ di più, sapendo che grazie alle sue bucce è possibile addirittura ridurre l’inquinamento ambientale.

Dietro tutto questo c’è sempre il genio e l’inventiva di una start up italiana, la TomaPaint, con sede a Parma, che sta sviluppando una biovernice per imballaggi metallici, partendo proprio dagli scarti industriali del pomodoro. Oggi quelle vernici sono infatti ricavate dai derivati dal petrolio e sono a contatto con gli alimenti.

I contenitori metallici sono protetti da una vernice di colore bianco o dorato, che serve contro la corrosione -ha spiegato Angela Montanari, ricercatrice- Si tratta di un prodotto sintetico ottenuto dai derivati del petrolio. Noi usiamo invece una vernice naturale, sfruttando la cutina, una sostanza presente in molti vegetali. In particolare abbiamo sviluppato un procedimento per ottenerla dalle bucce di pomodoro”

La vernice bio è simile in tutto e per tutto a quella tradizionale: è più sicura per l’uomo e permette di risparmiare sulla realizzazione e sull’inquinamento ambientale.

Lo stabilimento della TomaPaint si trova nel mantovano, dove prende direttamente gli scarti industriali di un’azienda che lavora il pomodoro: grazie ai fondi europei la vernice green è in fase di industrializzazione, ma i test devono ancora durare un paio d’anni.

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