Una meta-analisi ha evidenziato che un alto consumo di olio extravergine d’oliva è associato a una probabilità inferiore di avere il cancro

loading

L‘olio extravergine d’oliva fa bene, e questo si sa. Pare, però, sia utile anche nel ridurre le probabilità di contrarre il cancro. D’altronde è vero che la dieta ha un certo ruolo nella prevenzione di questa spaventosa malattia. Questo perché ci sono alimenti che svolgono un’importante azione antiossidante in grado di ostacolare la crescita del cancro.

LEGGI ANCHE : >> Tieni sempre un limone in auto quando viaggi, ecco perché

I benefici dell’olio extravergine d’oliva

Diversi studi hanno suggerito come tali effetti benefici siano particolarmente evidenti in chi consuma regolarmente olio extravergine d’oliva, e come questo possa ridurre il rischio di cancro. Ma perché l’olio extravergine d’oliva fa così bene? È fonte di acidi grassi essenziali, è alleato nella prevenzione di malattie cronico degenerative, utile contro lo stress ossidativo e la formazione dei radicali liberi. Sono note anche le sue proprietà antitumorali poiché questo tipo di olio è una delle principali fonti di polifenoli. Queste sono sostanze naturali con proprietà antiossidanti e con potenziali benefici per la salute umana.

La conferma scientifica

Lo conferma, come riporta Greenme.it, una meta-analisi di 45 studi. Essa avrebbe evidenziato come un più alto consumo di olio extravergine d’oliva sia associato ad una probabilità inferiore del 31% di sviluppare il cancro.

Dalle analisi effettuate sono emerse importanti differenze nel rischio di cancro tra chi ha consumato regolarmente olio extravergine d’oliva e chi non lo ha fatto. Un più alto consumo di olio d’oliva è stato associato a una probabilità inferiore del 31% di sviluppare qualsiasi tipo di cancro. Una protezione maggiore si è riscontrata per il cancro al seno, gastrointestinale e del tratto urinario.

Merito della composizione dell’olio EVO, ovvero acidi grassi monoinsaturi, squalene e composti fenolici. Le loro proprietà antiossidanti sono in grado di limitare lo stress ossidativo cellulare e il danno al DNA.

Foto: Shutterstock