Primo in Italia a utilizzare intelligenza artificiale per migliorare qualità e resa del grano, Sgambaro lancia il progetto “I Field Good”.

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Aumentare la resa e la qualità del raccolto del grano, assicurando al contempo un’agricoltura sostenibile in un contesto di cambiamenti climatici. Analizzare le principali regioni di produzione agricola, anticipando i dati sulla produzione attesa, quantità e qualità della produzione. Calibrare i fertilizzanti nell’ottica di ridurre l’impatto ambientale. Sono questi gli obiettivi che animano il progetto “I Field Good. Tutto filiera liscio”, realizzato per la prima volta in Italia da Sgambaro. Stiamo parlando dello storico pastificio trevigiano conosciuto nel mondo per la sua pasta d’eccellenza prodotta con grano duro 100% italiano.

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Le parole del Presidente di Sgambaro

Il progetto pilota ha preso il via con la semina del 2021 nell’ottobre scorso. Questo si articolerà lungo un arco temporale di due anni fino al raccolto del 2023, andando a monitorare per ben due volte il ciclo completo di produzione del grano. Progetto creato in collaborazione con Cybeletech, azienda francese specializzata nello sviluppo di tecnologie digitali applicate al mondo agricolo e vegetale.

“Da anni siamo al fianco degli agricoltori che consideriamo veri e propri partner”, racconta Pierantonio Sgambaro, presidente del pastificio. “Metteremo a disposizione una delle tecnologie più avanzate nel settore, in grado di raccogliere un patrimonio di dati importantissimi per dare un supporto concreto agli agricoltori e alle cooperative con cui lavoriamo […]. La possibilità per l’azienda e per i nostri fornitori di monitorare la resa media e la qualità della produzione ci consente di ottenere i migliori chicchi per produrre una pasta ottima sotto ogni punto di vista”.

Come funziona il progetto

La piattaforma messa a disposizione da Sgambaro analizza le principali regioni di produzione agricola, riconoscendo automaticamente gli appezzamenti seminati a grano duro, quando è in fase di crescita (levata).

Grazie all’utilizzo di tecnologie di geolocalizzazione e modelli meccanicistici di analisi che sfruttano l’intelligenza artificiale e i big data, emersi dai rilevamenti satellitari e meteorologici, si riesce a ottenere un’analisi predittiva. O meglio una stima accurata dell’andamento produttivo atteso, anticipando valori importanti per il settore, come la resa per ettaro e il contenuto proteico del grano.

Ecco come migliora il grano

I vantaggi sono molteplici. La piattaforma consente di valorizzare al meglio la produzione dei terreni in stretto collegamento con il pastificio veneto. Ma anche di dosare con maggior precisione i fertilizzanti per potenziarne la resa, riducendo al minimo gli input che non vengono sfruttati dalle piante. Questo con un impatto positivo sull’ambiente e sui costi. Inoltre, comprendere e anticipare le quantità e la qualità della produzione permette di garantire al meglio l’approvvigionamento di grano “locale”. Così come di organizzare nel modo più funzionale la logistica di raccolta e lavorazione, preservando le proprietà organolettiche del grano ricavato da ogni appezzamento.

“Grazie ai dati forniti, gli agricoltori potranno adattare le varietà delle piante, ricevere le migliori indicazioni riguardo densità e data di semina, il tasso di concimazione, il tipo e la frequenza delle rotazioni in relazione alle condizioni climatiche. In modo tale da produrre nel rispetto della qualità del prodotto e dell’ecosistema”, conclude il presidente Sgambaro.

Meno fertilizzanti ed emissioni di CO2

Sarà inoltre possibile calibrare, minimizzandole, le applicazioni di fertilizzanti e fitofarmaci strettamente necessari, ma anche anticipare e limitare la pressione dei parassiti mediante migliori rotazioni delle colture riducendo l’uso di pesticidi e le emissioni di CO2.

Foto: Ufficio Stampa Sgambaro