Ancora in fase di sviluppo, Imagen promette di diventare ben presto un fenomeno molto usato anche sui social. Come funziona.

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I più tecnologici potrebbero aver già sentito parlare di Imagen. Si tratta di un progetto in fase di sviluppo a Google, e lo possiamo definire come un generatore di immagini che interpretano un testo.

Questo metodo si avvale del machine learning e dell’intelligenza artificiale per comprendere un’indicazione scritta e trasformarla in un input al sistema che pesca da un ampio database di foto combinando gli elementi in modo realistico e spesso con risultati bizzarri.

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I primi esperimenti

Al momento, come riporta Wired.it., Google ha diffuso alcune immagini in cui il sistema Imogen è riuscito a realizzare immagini partendo da richieste a dir poco assurde. Qualche esempio? “Una tazza a forma di fragola riempita di semi di sesamo che galleggia in un mare di cioccolato fuso” oppure “Un polipo alieno con in mano un quotidiano che entra all’interno di un portale spaziale”. E ancora: “Un cervello che cavalca un razzo spaziale verso la Luna”, oppure “Un gigantesco cobra di mais all’interno di un campo coltivato”.

Come funziona Imagen

Sono praticamente infinite le potenzialità di Imagen, ma vediamo nel dettaglio come funziona. Il sistema genera immagini a partire da un testo scritto complesso sfruttando la combinazione di machine learning e i.a. che riesce a interpretare in modo corretto una descrizione testuale per isolare i vari elementi. Questi vengono poi uniti come un collage attraverso il fotoritocco.

Il progetto di Imagen è per ora in fase di sviluppo quindi non è ancora possibile divertirsi creando le foto più strane che la nostra mente possa partorire. È facile però intuire che nel momento in cui diventerà ufficiale, si trasformerà presto in un fenomeno molto sfruttato anche sui social. Questo, ovviamente, chiaramente alla grande capacità di generare immagini, comprese le più fantasiose e strampalate. Il tutto senza trascurare applicazioni commerciali oppure montaggi con foto personali. Allora teniamoci pronti a dare libero sfogo alla fantasia.

Foto: Google