Il mantello dell’invisibilità esiste già e funziona così

Non ci nasconderà alla vista degli altri permettendoci di fare loro scherzi o evitare di dover incrociare chi ci sta antipatico, ma promette di cambiare la nostra percezione delle cose. È il mantello dell’invisibilità che riguarda il suono.

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Le onde sonore non sempre colpiscono direttamente le nostre orecchie, ma possono anche rimbalzare su altri oggetti e sulle pareti dello spazio in cui ci troviamo: come riporta Esquire.com questo “mantello” nasconde l’impatto che gli oggetti hanno sui campi acustici, in modo che le onde sonore non sembrino colpirli o rifletterli.

Come funziona? Utilizzando un anello esterno di microfoni (utilizzati come sensori audio) e un anello interno di altoparlanti (utilizzati come sorgenti audio). Analizzando le onde sonore captate dai microfoni, un computer ordina agli altoparlanti di regolare istantaneamente il campo acustico in modo che si comporti come se l’oggetto nascosto non fosse presente.

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L’avanzamento di questa tecnologia consentirà di manipolare le onde sonore in qualsiasi tipo di spazio, facilitando quindi lo sviluppo dell’acustica architettonica anche per eventi come concerti e conferenze.