Si parla di botanica, del ruolo delle piante e della loro simbologia millenaria, anche grazie allo special project d’autore di Michele Guido

IRAE – This is Not the End è il progetto editoriale annuale lanciato da Yourban2030 nel 2022 e che – con la direzione artistica di Angelo Cricchi e attraverso grandi firme – propone uno storytelling critico e consapevole sullo stato del nostro pianeta: dopo Berna, il secondo numero verrà presentato il 6 luglio a Milano, alla Building Gallery, un’occasione per conoscere meglio il progetto che in questa edizione è impreziosito da uno special project d’autore, firmato da Michele Guido.

IRAE, fin dal suo esordio, ha sempre spinto il lettore ad interrogarsi sullo stato del nostro pianeta, offrendo spunti di riflessione attraverso interventi di scienziati, visionari e artisti: è in questa unione fra arte e scienza la chiave di lettura di IRAE, che in questo secondo numero in particolare affronta il tema della botanica.

Il ruolo delle piante, i loro usi millenari e la loro simbologia vengono sviscerati dagli interventi di oltre 31 artisti italiani e stranieri che – ognuno a suo modo – testimoniano attraverso scatti e studi la resilienza della natura, il potenziale della trasformazione e la rinascita possibile.

Come anticipato, questo nuovo numero vede la presenza di uno special project d’autore firmato da Michele Guido, con una serie numerata di serigrafie composta da tre lavori legati alla vita e al luogo che dà origine alla vita.

E’ lo stesso Michele Guido a spiegarlo: “Il secondo numero di IRAE è legato alla nascita, quindi lo special project che firmo per l’occasione non parla dell’uomo, ma degli insetti che in qualche modo fanno vivere l’uomo perché danno la possibilità alle piante di riprodursi con più facilità. Il lavoro, quindi, riprende il concetto di Emanuele Coccia quando parla delle foreste come se fossero delle biennali multispecifiche: ciò che sta fuori dalla città contiene la stessa varietà di forme e colori che possiamo trovare all’interno di una biennale d’arte contemporanea”.