Una ricerca guidata dall’Università di Oxford escluderebbe l’incidenza dei cellulari sul rischio di cancro cerebrale.

Per diversi anni la scienza ha cercato di approfondire la possibile relazione tra tumori al cervello e uso dei cellulari. Ora, si aggiunge un nuovo studio che afferma come non vi sia alcuna correlazione tra telefono cellulare e cancro. A firmare la ricerca è l’Università di Oxford che ha condotto la sua indagine insieme all’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro di Lione. Coinvolte nell’osservazione più di 1,3 milioni di persone, nate fra il 1935 e il 1950.

Come riporta fanpage, il rischio oncologico – legato soprattutto al cervello – non risente per nulla dell’utilizzo di smartphone e altri dispositivi tecnologici. Cadrebbero, così, le ‘accuse’ nei confronti delle radiazioni a radiofrequenza emesse da cellulari, ripetitori e trasmettitori.

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Il team ha studiato le abitudini di utilizzo dei dispositivi da parte dei soggetti coinvolti attraverso questionari standard. E nel corso del follow-up durato quattordici anni, l’analisi ha evidenziato un totale di 3.268 tumori al cervello. I dati emersi dalle cartelle cliniche sono stati, quindi, incrociati con le informazioni circa l’uso dei telefoni. Il risultato? Non è emersa alcuna relazione significativa.

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Usare più o meno spesso il cellulare, quindi, non avrebbe inciso statisticamente sullo sviluppo di neoplasie cerebrali. In altri termini, chi usa frequentemente (tutti i giorni per dieci anni) il cellulare avrebbe lo stesso rischio di cancro al cervello rispetto a chi non lo utilizza praticamente mai (venti minuti a settimana). Risultati che, in tempi di iperconnessione quotidiana, fanno fare un gran sospiro di sollievo.

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