Una ricerca americana confermerebbe che chi ha un aspetto attraente avrebbe più successo nel lavoro. Ma se fosse solo un pregiudizio?

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Che tra un aspetto fisico bello e curato – soprattutto al femminile – e il successo nella professione ci fosse una correzionale era cosa nota. Spesso accompagnato dal pregiudizio, questo rapporto vedrebbe ora una conferma scientifica nell’ultimo studio che arriva dagli USA. L’indagine pubblicata da CEPR ha studiato i percorsi professionali di 752 economisti tra i migliori del Paese.

Quello che è emerso ha sorpreso gli stessi studiosi: l’aspetto esteriore è risultato essere un fattore predittivo in termini di successo. Per giungere a questa conclusione, lo studio ha selezionato un gruppo di persone che ha valutato le sole foto dei candidati. Confrontando le valutazioni così raccolte con le carriere dei rispettivi economisti, è emerso quanto l’apparenza influisca sulla carriera.

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Per i più attraenti, dunque, ci sarebbe maggiore possibilità di accedere alla formazione più elevata (dottorati e atenei prestigiosi). E sembra anche che gli stessi raggiungano anche risultati più performanti riconosciuti dalla stessa comunità accademica ed economica. Sarebbero, per esempio, citati più spesso e invitati a un maggior numero di conferenze e convegni. Nel tempo, poi, chi ha la fortuna di avere un aspetto fisico più attraente raccoglierebbe via via conferme positive alimentando il proprio successo.

La ricerca resta discutibile perché potrebbe esserci un pregiudizio di base che ha guidato la valutazione nel sondaggio. Complicato potenzialmente anche da questioni razziali. Al momento, però, il quadro che emerge conferma la correlazione tra estetica e successo. Con buona pace del solo merito.

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Articolo di Paola M. Farina

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