Una brutta abitudine che la pandemia ha amplificato

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In tempo di pandemia e di lockdown il fenomeno del doomscrolling è aumentato in maniera esponenziale. Per chi ancora non lo sapesse si tratta di un neologismo inglese entrato nell’Oxford Dictionary nel 2020. Questo termine indica la tendenza a cercare in modo ossessivo cattive notizie online, scorrendo sullo schermo del nostro telefonino o tablet o pc per informarci sulle sventure che accadono nel mondo.

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L’abitudine ha colpito specialmente le persone che già soffrivano di ansia e depressione. Ma perché cerchiamo brutte notizie? Perché siamo curiosi, e abbiamo la tendenza a leggere solo ciò che è in linea con il nostro pensiero: ecco perché il doomscrolling riguarda soprattutto chi soffre di depressione e quindi è solito cercare online notizie che confermino la propria visione negativa del mondo e della vita.

Il primo passo per smettere è riconoscere di avere un problema. Ci si deve imporre dei limiti di tempo per scorrere le notizie e poi dedicarsi ad altre attività ben più sane, come cucinare, leggere o allenarsi.