Nello splendido Giardino di Ninfa tornano a farsi vedere due farfalle che hanno viaggiato per centinaia di km e si riaffollano, più numerose del solito, le api

Nel giardino di Ninfa il tempo sembra essersi fermato: ma non solo da due mesi a questa parte, a causa della pandemia, ma proprio dal quel lontano 1921, anno in cui il suo fondatore, Gelasio Caetani, decise di creare questo bellissimo giardino all’inglese nell’area del borgo medievale di Ninfa.

Ninfa si trova a due passi da Roma e chi ha avuto la fortuna di visitare i giardini sa che si tratta di un posto realmente magico, fermo alla bellezza originaria, gestito da una Fondazione che regola i flussi turistici in modo che tanti possano godere dello splendore del posto rispettandolo e lasciandolo intatto. Ora, dopo la pausa invernale, i Giardini di Ninfa dovrebbero essere riaperti al pubblico e purtroppo, a causa dell’emergenza sanitaria, non lo sono: arrivano però comunque delle belle storie da quei vialetti incantati.

La direttrice Ponsillo: “Tornate due farfalle da molto lontano”

La direttrice del Giardino di Ninfa, Antonella Ponsillo, ha infatti spiegato che sono tornate nel territorio dei giardini due farfalle “speciali”, che non si vedevano da diverso tempo, la Vanessa del Cardo e quella dell’Ortica: “Due insetti che arrivano da molto lontano, da miglia di chilometri: la farfalla del cardo nel suo tour migratorio arriva a compierne persino 10mila di chilometri. È bellissimo immaginare che le farfalle, prima del loro giro che le porterà in mezzo mondo, si fermino proprio qui, a due passi dalle due sorgenti, delle betulle e dei bambù”, ha dichiarato la dottoressa Ponsillo al Corriere della Sera,

Sono tornate anche le api a Ninfa, e più numerose del solito: come sta accadendo un po’ in tutto il mondo, gli animali sono “incoraggiati” dall’improvviso spegnimento del fragore, delle attività produttive, dell’inquinamento e in generale della presenza umana. E tutti sappiamo quanto siano importanti le api per il nostro ambiente.

Il Giardino di Ninfa, dicevamo, è chiuso per D.P.C.M come tutti gli altri siti turistici italiani. Come spiega la direttrice però c’è già un piano per ricominciare, testato già con prove di distanziamento fra visitatori, giardinieri, operatori e tutte le altre maestranze del parco. “Abbiamo fatto delle prove e dovrebbe funzionare: naturalmente attendiamo disposizioni, ma quando riapriremo al pubblico saremo pronti”