Sembrano uscire dritti dalla fantasia di scrittori e registi doi fantascienza, ma i taxi volanti potrebbero diventare realtà prima di quanto crediamo

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Non è la prima volta che sentiamo parlare di taxi volanti, ma l’immagine che viene in mente è sempre la stessa: il futuro immaginato dai Jetsons di Hanna-Barbera o da Robert Zemeckis in Ritorno al Futuro 2.

Le nostre città avranno strade sopraelevate, percorse da macchine volanti? Per ora si parla di un prototipo, sviluppato in California da una start up che si chiama Joby Aviation, che dovrebbe vedere la luce nel 2020: i progressi fatti in tema di trasporto aereo cittadino sono stati mostrati ad un convegno di ingegneri ad Austin, in Texas, suscitando grandissima curiosità.

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C’è da dire che già Uber, a maggio, aveva presentato all’Elevate Summit di Los Angeles il suo progetto Uberair,  quattro modelli con motori elettrici e a decollo e atterraggio verticale. Modelli che non potranno però essere disponibili prima del 2023: anche perchè, nel frattempo, dovrebbe cambiare completamente il sistema della mobilità cittadina, tutta basata sul trasporto a terra.

I modelli di UberAir -come quelli di Joby Aviation- potranno portare massimo 4 persone con un piccolo bagaglio: promettono di non aumentare i prezzi ma di ridurre drasticamente il tempo di percorrenza, con velocità che potranno arrivare ai 320 km/h. I taxi volanti partiranno da stazioni aeree situate sui palazzi, saranno a batteria e senza guidatore, ma comandate da una intelligenza artificiale centrale.

Non è fantascienza: Uber ha già stretto accordi con altri enti, come la Nasa e l’esercito degli Stati Uniti, per sviluppare batterie resistenti, anche per più corse.

La concorrenza quindi non manca: i turisti del futuro potranno anche scegliere con quale compagnia viaggiare!

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