Si tratta di dieci immobili assegnati da parte del Comune di Milano, tramite un bando, a soggetti che li useranno per fini sociali. I locali saranno concessi in comodato d’uso gratuito per un minimo di 3 anni.

Beni immobili destinati all’inclusione sociale: si è concluso il bando lanciato lo scorso ottobre dal Comune di Milano, che aveva come obiettivo l’assegnazione di 10 immobili confiscati alla criminalità organizzata, ora in mano ai soggetti vincitori che ne usufruiranno per scopi sociali.

Sono 36 i progetti che hanno partecipato per ottenere il conferimento di uno dei beni immobili: tra questi un social market, una ciclofficina, una casa per tutti quei ragazzi e ragazze omosessuali che non hanno più un posto dove abitare perché non sono stati accettati dalle loro famiglie.

Beni immobili sequestrati: cosa prevede il decreto legislativo

Secondo il decreto legislativo 159/2011, istitutivo del Codice Antimafia, all’art. 48 si legge che: “i beni immobili confiscati alla criminalità organizzata sono trasferiti per finalità istituzionali o sociali, in via prioritaria, al patrimonio del Comune ove l’immobile è sito, ovvero al patrimonio della Provincia o della Regione”.

L’elenco dei beni immobili confiscati viene costantemente aggiornato e reso pubblico secondo criteri stabiliti: la lista deve contenere i dati riguardanti la consistenza, la destinazione e l’utilizzazione dei beni e, in caso di assegnazione a terzi, i dati identificativi del concessionario e gli estremi, l’oggetto e la durata dell’atto di concessione.

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Nel caso specifico di questo avviso, i vincitori del bando riceveranno le unità in comodato d’uso gratuito, per un minimo di tre anni. Gli edifici dovranno procedere con i lavori di ristrutturazione entro tre mesi dalla stipula della convenzione, pena la decadenza.

Casa Rifugio e Ciclofficina: alcuni dei progetti sociali vincitori del bando

A oggi sono 163 i beni immobili confiscati alle mafie, grazie alle Politiche Sociali del Comune di Milano. Tra i diversi progetti per restituire al capoluogo lombardo questi locali sottratti alla criminalità, c’è la prima Casa rifugio per ragazze e ragazzi omosessuali, obbligati a lasciare le loro abitazioni perché rifiutati dalla famiglia o dalla comunità, a causa del loro orientamento sessuale. Dopo la ristrutturazione la struttura potrà ospitare fino a cinque persone. Hanno promosso il progetto la cooperativa “Lotta contro l’emarginazione” e l’associazione “Cig Arcigay Milano”.

Un’altra iniziativa interessante, tra i soggetti che si sono aggiudicati il bando, è la realizzazione di una ciclofficina, da parte del consorzio Area Solidale onlus presso gli spazi di via Paisiello (la struttura è di 100 mq).

Che cosa è una ciclofficina? Si tratta di luoghi attrezzati con strumenti e apparecchiature specifiche per la riparazione di biciclette, gestiti da associazioni ciclistiche o collettivi, dove chiunque può riparare la propria bicicletta.

L’obbiettivo è quello di creare posti di lavoro per persone in condizione di disagio. Sarà presente un maestro biciclettaio che insegnerà ai ragazzi l’arte della riparazione delle biciclette per favorire il loro reinserimento nella società (l’invito è rivolto soprattutto ai giovani detenuti presso l’istituto Beccaria).

Molti dei locali già riallestiti saranno punti di incontro per la nuova edizione del Festival dei beni confiscati, che si svolgerà dal 13 al 15 aprile 2018.

Per vedere l’elenco completo dei progetti vincitori del bando clicca qui.

Milano, agricoltura periurbana