Coltivare un orto a distanza? Oggi si può grazie a un’applicazione ideata a Milano da un fisico, un ingegnere gestionale e un economista. La startup, avviata lo scorso maggio, è stata premiata tra 60 progetti partecipanti a un contest.

Orto bio a distanza: nell’era della tecnologia tutto è possibile! Si può, infatti, grazie a un’app sul telefono, diventare contadini e occuparsi del proprio terreno, perché no, anche seduti ‘comodamente sul divano di casa’, magari in pieno centro città.

No, non è uno scherzo. La startup si chiama YouFarmers ed è la prima piattaforma di co-farming all’italiana, ideata da tre giovani ragazzi: Lorenzo Cilli, 28 anni, Valerio Carconi, 29, e Michele Palmieri, 35. Un fisico, un economista e un ingegnere gestionale: il trio ha avviato il progetto lo scorso maggio, dopo essere stati selezionati in un contest internazionale tra 60 startup.

Orto bio: quando l’innovazione si connette con la natura

Poter sfruttare una tecnica innovativa per fare un lavoro ‘antico’, facilitandone lo sviluppo e la realizzazione, è il segno di una tecnologia in costante evoluzione, ma soprattutto di un progresso che intende generare nuove connessioni.

È proprio il caso di YouFarmers, un’applicazione innovativa che si può scaricare sullo smartphone e che si connette, appunto, con la natura. Lo confermano le parole di Lorenzo Cilli, uno degli ideatori: “Perché prima di trasferirci a Milano per motivi di studio e lavoro – ha spiegato – siamo cresciuti tra Marche e Abruzzo, a contatto con la natura, considerando come primo comandamento mangiare prodotti dell’orto. Una dimensione che non volevamo perdere”.

Leggi anche “Terre ai giovani, un bando per dare nuova vita ai terreni incolti e abbandonati”

Esattamente! Preservare la ‘dimensione’ dell’orto bio, migliorandola attraverso tecniche moderne e innovative. In che modo? Appoggiandosi alle aziende agricole d’eccellenza dove si può coltivare biologico e biodinamico, con il supporto di strumenti avanzati per ottimizzare il raccolto. Si potrà andare personalmente a curarlo oppure si potrà scegliere, con un sovrapprezzo, di farsi mandare solo i ‘frutti’ del proprio terreno. Da febbraio sarà possibile prenotare il proprio orto bio, così da partecipare alla prima semina nel mese di marzo.

Gli italiani a tavola: sempre piè persone scelgono bio

Quella che all’inizio poteva sembrare una moda, si è rivelata nel tempo tutt’altro: gli italiani, infatti, scelgono sempre più frequentemente un’alimentazione a base di prodotti biologici e a chilometro zero (il 31% delle famiglie italiane).

Quello che questa nuova app consente è il rapporto diretto tra consumatore e prodotto: l’utente potrà, infatti, monitorare personalmente le sue coltivazioni con notifiche che lo avvisano tutte le volte che il suo raccolto ha dato i suoi ‘frutti’. Non solo. Se dimostrerà di non essere in grado di curare il suo terreno verrà ammonito.

Per ora sono quattro le aziende agricole che hanno aderito e che metteranno a disposizione i propri terreni (tra queste c’è Cascine Orsine, fondata a Bereguardo da Giulia Maria Crespi). L’app per ora prevede la coltivazione di 17 tipi di verdure diverse per ogni stagione, più angurie e meloni. Per quanto riguarda i frutteti, il lavoro è work in progress, perché da un punto di vista climatico è più complicato coltivare prodotti non proprio “autoctoni”.

Per diventare uno YouFarmer, insomma, basterà pagare una quota mensile. Come spiega Lorenzo Cilli: “Daremo qualche orto in omaggio e soprattutto la possibilità di venire a raccogliere i prodotti quando il proprietario magari sarà in vacanza. La verdura di qualità non deve essere considerata un privilegio di pochi”. L’obbiettivo è quello di diventare come una grande famiglia che condivide l’orto ma anche gli stessi valori.

Milano, agricoltura periurbana