La sopravvivenza delle api è strettamente legata alla nostra: ora il 40% delle specie di api rischia di estinguersi e bisogna letteralmente correre ai ripari. Francia e Germania lo stanno facendo

Le api sono il termometro dello stato di salute del pianeta: quando stanno male loro, entro poco tempo staremo male anche noi. Nonostante questo sia un dato di fatto, risaputo da decenni, questi insetti vengono comunque decimati dai pesticidi, al punto che oggi corrono il rischio di estinzione.

Le api sono insetti impollinatori e la loro esistenza è strettamente correlata alla nostra: per questo la notizia che il 40% delle specie di api esistenti rischia l’estinzione ha messo in allarme le Nazioni Unite.

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I pesticidi che principalmente mettono a rischio la sopravvivenza della api sono il clothianidin, imidacloprid, thiamethoxam, thiacloprid e acetamiprid: questi venivano usati abitualmente nelle coltivazioni, per metterle al riparo dagli infestanti, ma finivano per uccidere anche api e farfalle che di quel raccolto si nutrivano.

Parliamo al passato, fortunatamente, perchè in Europa l’uso di questi pesticidi è stato regolamentato e 3 su 5 sono stati messi fuori legge: solo in Francia, grazie al lavoro della associazioni ambientaliste, sono stati eliminati completamente.

La Francia mette così una “pezza” alla strage di api che nei primi anni ’90 venne causata nel paese dalla sperimentazione di alcuni pesticidi: già nel 2015 il ministro dell’ecologia,  Ségolène Royal, propose un piano nazionale per la salute delle api che prevedeva milioni di investimenti per finanziare nuovi alveari, ripristinare le zone di crescita defli insetti, recuperare spazi verdi per le impollinazioni e soprattutto introdurre norme più severe per i pesticidi.

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Il futuro delle api interessa molto anche ai cittadini tedeschi, che in Baviera hanno organizzato una grande e scenografica manifestazione, con migliaia di persone vestite da ape, per chiedere al governo un referendum sulla tutela degli insetti: sono stati raccolti quasi 2 milioni di firme e  il ministro tedesco dell’Ambiente Svenja Schulze ha proposto un programma di protezione degli insetti, con disposizioni vincolanti e modifiche della legislazione e dei regolamenti sull’uso dei pesticidi.

E in Italia? Per ora la sorte delle api non sembra essere entrata nell’agenda di governo, ma Greenpeace si sta attivando in questo senso con una petizione per chiedere allo Stato la messa al bando totale dei pesticidi, sul modello francese. E anche Rossella MuroniEcologista e deputata di Liberi e Uguali, già presidente Nazionale di Legambiente, ha dichiarato di aver depositato una mozione che impegni il governo a vietare l’uso di pesticidi e diserbanti, a partire dal temuto glifosato. 

Restiamo in attesa di sviluppi!

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