Nell’estate più calda degli ultimi anni le case italiane hanno mantenuto la freschezza più a lungo rispetto alla maggior parte dei Paesi europei, soprattutto a quelli nordici. Lo rileva n nuovo studio di tado°, società di gestione intelligente del clima domestico, che ha coinvolto più di 300.000 case europee e oltre 31.000 case italiane durante tutta l’estate, evidenziando che, con una temperatura interna di 20°C e una temperatura esterna di 30°C e con tempo soleggiato, una casa italiana si riscalda in media di 2,2°C dopo tre ore.  

Rispetto ad alcuni vicini dell’Europa settentrionale, come Regno Unito (4,9°C), Irlanda (5,3°C) e Svezia (4,6°C), le case italiane hanno una velocità di riscaldamento considerevolmente più lenta e impiegano il doppio del tempo per raggiungere la temperatura degli altri Paesi. Questo significa che le abitazioni degli italiani riescono a mantenere la loro temperatura più mite e costante nonostante siano più esposte a maggiori temperature e al sole per più tempo di altre nazioni. 

In estate, le case dell’Italia sono tra le più lente in Europa a riscaldarsi, anche se è possibile riscontrare alcune differenze nelle diverse regioni. Veneto (2,1°C) e Lombardia (2,3°C) che si attestano nella media nazionale, mentre vi sono regioni come la Campania (2,9°C) che alzano il dato, ma vengono bilanciate da aree come il Trentino Alto Adige (1,7°C) sotto il livello medio. 

Tra le regioni italiane, due si sono distinte per la media più bassa. Mentre il valore intermedio del paese è di 2,2°C, Toscana e Umbria abbassano notevolmente questo dato incrementando il calore in casa dopo tre ore di soli 1,8°C e 1,5°C. 

L’estate 2021 ha segnato temperature da record in Italia e in particolare in alcune regioni, ma lo studio condotto da tado° rileva che le case che tendono a riscaldarsi più rapidamente non sono quelle in Sicilia(2,2°C), come era facile aspettarsi visti i picchi anche di quasi 50°C di quest’estate, ma quelle liguri. Infatti, la Liguria è all’ultimo posto tra le regioni italiane in fatto di surriscaldamento rapido delle case, segnando un incremento della temperatura casalinga di ben 3,4°C dopo tre ore. 

“Il nostro studio mostra il grado di reazione delle case alle temperature esterne e alle radiazioni solari – afferma Christian Deilmann Co-founder & Cpo di tado° – Man mano che le ondate di calore diventano più comuni, l’aria condizionata verrà utilizzata in sempre più case per mantenere le temperature interne più confortevoli”. 

L’aumento delle temperature, la crescita della classe media nelle economie in via di sviluppo e la crescente urbanizzazione stanno guidando una forte crescita della climatizzazione residenziale. Tradizionalmente, in Europa, sono stati soprattutto i paesi mediterranei ad avere i condizionatori nelle case.  

Negli ultimi anni, tuttavia, estati sempre più calde si sono verificate frequentemente in tutta Europa e molti paesi stanno battendo i record storici di temperatura. L’Agenzia Internazionale dell’Energia prevede che la domanda di aria condizionata raddoppierà nei prossimi 20 anni. L’aumento della popolarità dell’home office, inoltre, aumenterà anche la domanda di aria condizionata in casa.