Fornire conoscenze integrate ed aggiornate utili per la gestione sostenibile dell’ecosistema della laguna, che, con l’entrata in funzione del Mose, è diventata la prima laguna ‘regolata’ del mondo. E’ questa la missione del programma di ricerca scientifica ‘Venezia 2021- ricerche per una laguna regolata’ coordinato da Corila (Consorzio per il coordinamento delle ricerche inerenti il sistema lagunare di Venezia) che coinvolge oltre duecento ricercatori degli enti soci di Corila: l’Università Ca’ Foscari, l’Università Iuav, l’Università di Padova, il Consiglio Nazionale delle Ricerche e l’Istituto Nazionale di Oceanografia geofisica e sperimentale.  

Oggi e domani si terrà all’Auditorium ‘Danilo Mainardi’ del campus di Ca’ Foscari in via Torino a Mestre, la riunione dei ricercatori che partecipano al programma scientifico ‘Venezia 2021’, iniziato a fine 2018 e che si concluderà a metà 2022, finanziato con 10 milioni di euro dal Provveditorato alle Opere Pubbliche del Triveneto. Venezia 2021 intende accompagnare la fase di messa in funzione delle opere di difesa, valutandone le ricadute, soprattutto ambientali, in un’ottica di sostenibilità.  

Il programma di ricerca non è ancora giunto a termine, ma già dei risultati appaiono visibili e saranno presentati nel corso dell’evento. “Il carattere interdisciplinare del programma scientifico – afferma Pierpaolo Campostrini, direttore di Corila – è il suo aspetto originale. Il risultato di un lavoro interdisciplinare come il nostro, validato da esperti indipendenti di livello internazionale, è maggiore di quello dato dalla somma dei vari contributi. Riusciremo a descrivere ed a comprendere meglio la transizione ecologica in corso nell’ecosistema lagunare ed a fornire concreti strumenti per la sua gestione, inclusi quelli necessari al sistema di difesa”.  

Secondo il presidente di Corila, Antonio Marcomini, “gli approfondimenti conoscitivi effettuati da Corila, grazie anche all’impegno di tutti gli enti soci ed alla competente passione spesa dai ricercatori, sono funzionali alle aspettative presentate dalle Pubbliche amministrazioni coinvolte nella salvaguardia di Venezia e della sua laguna, ed indicano nuove possibilità di una proficua collaborazione con la comunità scientifica, nella fase delicata e del tutto nuova che si apre con l’operatività del Mose”.  

L’ultima sessione dell’incontro infatti, nel pomeriggio di martedì 6 luglio, prevede una tavola rotonda con la partecipazione del provveditorato, della soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio di Venezia, di Ispra, di Arpav, della Regione del Veneto e del Comune di Venezia , con argomento ‘Oltre Venezia2021: nuove opportunità di collaborazione tra Ricerca e Pubbliche Amministrazioni’. Venezia e la sua laguna si dimostrano come ideale laboratorio di studi ed esperienze, di interesse mondiale, per la nuova fase di transizione ecologica nella quale è immerso il Pianeta.