L’esito della riunione della Federal Reserve, che ha allungato il piano di allentamento quantitativo, l’attesa per l’avvio del piano di vaccinazioni in Europa (che inizierà il 27 dicembre) e per nuovi stimoli fiscali negli Stati Uniti hanno permesso ai listini europei di chiudere con il segno più. 

Sul listino milanese, dove il Ftse Mib ha chiuso a 22.012,07 punti (+0,12%), spicca l’andamento delle aziende di pubblica utilità: Hera ha chiuso con un +1,98%, A2A è salita del 2,07%, Terna ha guadagnato l’1,21% ed Enel ha messo a segno un +0,14%. 

Top performer del paniere delle blue chip milanese sono le azioni Pirelli che, grazie ad un rialzo del 4,67%, hanno chiuso del gap dello scorso 24 febbraio. Seduta positiva anche per Fiat Chrysler (+0,63%) dopo che l’Acea ha diffuso i dati relativi le immatricolazioni in Europa: a fronte di un -12% del mercato, FCA ha segnato un -2,6%. 

Tonfo per Fincantieri (-6,29%): secondo l’agenzia Bloomberg la società potrebbe ricorrere ad operazioni straordinarie, tra cui un possibile aumento di capitale da 1,5 miliardi. 

Poco mosse le banche: Intesa Sanpaolo, UniCredit e Banco BPM hanno rispettivamente terminato con un +0,07%, con un -0,19% e con un +0,42%. Meno 0,85% del Credito Valtellinese in scia delle dichiarazioni rese da Giampiero Maioli, numero uno del Credit Agricole in Italia (che ha lanciato un’offerta sul Creval). Il manager valuta l’offerta “adeguata” e di conseguenza non c’è l’intenzione di “rivedere il prezzo, che crediamo rifletta gli aspetti della banca e del contesto attuale”. 

Sul mercato dei titoli di Stato, lo spread Italia-Germania ha fatto segnato un rialzo dell’1,3% a 108 punti base. (In collaborazione con money.it)