“Fare sistema non è uno slogan, bisogna togliere il freno a mano e innovare il Paese”. Questa la sintesi dell’intervento di Paolo Mieli in occasione di #UNLOCK_IT, seconda edizione di SUDeFUTURI, organizzato dalla Fondazione Magna Grecia, durante la diretta streaming dal Palazzo dell’Informazione di AdnKronos, in piazza Mastai a Roma. 

“Sicuramente – spiega – il tema è quello proposto dal presidente Nino Foti (Fondazione Magna Grecia ndr) di liberarci dal ‘freno a mano’ e avere uno sguardo più lontano, verso l’innovazione, togliere alla digitalizzazione o green economy il sapore di slogan che ‘coprono niente’. Se potessi dare un suggerimento tratto da quello che ho ascoltato in questi giorni, direi di adottare come primo principio quello di fare sistema, e farlo davvero. Ma non può essere che la maggioranza chieda all’opposizione o a tutti i critici del governo ‘fate sistema’, cioè smettetela di criticare le cose che stiamo facendo. ‘Fare sistema’ è anzitutto un atteggiamento di chi ha le leve del comando in mano. Chi comanda deve acconciarsi ad ascoltare le critiche e a coglierle in qualche punto, cambiare”.  

“Allora sì – sottolinea – fare sistema diventa qualcosa di producente. Invece, va detto con coraggio, nonostante le esortazioni quotidiane del Capo dello Stato a fare sistema, qui fare sistema è ognuno che dice agli altri ‘fate sistema con me’, cioè ‘acconciatevi a quello che dico io’. Questo non va bene”, rimarca Mieli, che aggiunge: “Ho paura che la riforma della pubblica amministrazione in questo momento sia troppo ambiziosa però se si riuscisse a fare ben venga”.