Arriva il condono per i concessionari delle spiagge. Nell’ultima versione della bozza del decreto legge di agosto è previsto che ”al fine di ridurre il contenzioso relativo alle concessioni demaniali marittime per finalità turistico-ricreative” sarà possibile saldare i propri debiti versando solo il 30% dell’importo dovuto in un’unica soluzione, o pagando il 60% ma spalmato in 6 anni. Tutti i procedimenti amministrativi, pendenti alla data di entrata in vigore del provvedimento, verranno quindi sospesi ”fino al 15 dicembre 2020”. Inoltre ”sono inefficaci i relativi provvedimenti già adottati oggetto di contenzioso, inerenti al pagamento dei canoni, compresi i procedimenti e i provvedimenti di riscossione coattiva, nonché di sospensione, revoca o decadenza della concessione per mancato versamento del canone”. La domanda per accedere alla definizione della sanatoria dovrà essere presentata ”entro il 15 dicembre 2020 ed entro il 30 settembre 2021 è versato l’intero importo dovuto, se in un’unica soluzione, o la prima rata, se rateizzato”. 

Torna nel dl Agosto la norma che estende la proroga per 15 anni alle concessioni lacuali e fluviali. L’articolo, che intende equiparare tali concessioni a quelle demaniali marittime, era già presente nel decreto Rilancio ed era stato affossato dopo che la Ragioneria dello Stato, in una lettera inviata alla commissione Bilancio della Camera, aveva espresso una ”fortissima perplessità” in merito, ricordando come la Commissione Europea abbia già dato il via ad una procedura di pre-infrazione riguardo appunto alle concessioni degli stabilimenti balneari, prorogate con la legge di Bilancio 2019. Con la riproposizione della norma, torna anche la sanatoria dei contenziosi riguardanti i beni demaniali marittimi e viene nuovamente fissata la data del 1 gennaio 2021, per aumentare i canoni demaniali annuali ad una cifra non inferiore a 2.500 euro.