“Nel pomeriggio” di domani “sarò a Genova per l’inaugurazione del nuovo Ponte ‘Genova San Giorgio’: da una ferita che resta difficile da rimarginare il simbolo di una nuova Italia che si rialza” scrive su Facebook il premier Giuseppe Conte. Sarà, aggiunge, “una giornata importante, che racconta il presente e il futuro di un Paese che cambia”. Quindici mesi dopo l’inizio dei lavori di costruzione del nuovo ponte di Genova, Webuild e Fincantieri consegnano le chiavi dell’opera dei record al sindaco di Genova e Commissario Straordinario per il ponte Marco Bucci. Terminati i lavori di finitura sulla parte superiore del Ponte, emesso con esito favorevole il certificato di collaudo statico, effettuata quindi l’ispezione di viabilità per consentire l’apertura al traffico, con la firma del Protocollo d’Intesa, il ponte passerà dalla struttura commissariale al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e quindi al concessionario che, presa in carico l’infrastruttura, procederà con l’apertura all’esercizio, si legge in una nota di Webuild. 

Ponte Genova, Anas: “Ok a collaudo statico”  

SALINI – “Questo ponte è il sogno di una vita. Siamo riusciti a fare una cosa bellissima. E l’abbiamo fatta col cuore ed eventuali margini dovessero derivare per noi da questa impresa andranno tutti in beneficenza” dice l’amministratore delegato di WeBuild, Pietro Salini. “Abbiamo lavorato notte e giorno per spirito di servizio nei confronti del Paese, e siamo stati orgogliosi di poter collaborare con 330 piccole aziende da tutta Italia che rappresentano l’eccellenza del nostro made in Italy. Un lavoro di squadra esemplare che è lo stesso che anima il nostro Progetto Italia: concretezza, capacità straordinarie e passione”, sottolinea. “Oggi consegniamo le chiavi di un ponte che è di tutti gli italiani. Mostriamo al mondo che siamo in grado di creare opere innovative e sicure, perché la vita di chi lavora e di chi utilizza ponti, strade, treni e metro per muoversi ogni giorno resta la priorità assoluta. Sventoliamo questa bandiera di impegno e successo per recuperare tanti anni e occasioni perse, lavorando per dare un volto nuovo al Paese che lasceremo come eredità alla prossima generazione”. 

TOTI – “E’ comprensibile il dolore dei familiari delle vittime, quello che per l’Italia è comunque un momento in cui Genova recupera il suo ponte e l’Italia recupera in qualche modo il peccato originale di averlo fatto crollare, per i familiari è un giorno solo di profondo dolore e quindi la loro scelta è comprensibile”. Lo afferma all’Adnkronos il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti alla vigilia dell’inaugurazione in merito alla posizione dei familiari delle 43 vittime del crollo del Morandi, che domani incontreranno il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ma non prenderanno parte alla cerimonia prevista. “I familiari delle vittime – aggiunge Toti – li ho incontrati anche venerdì sera al Carlo Felice, dove c’è stato un grande concerto ed è stato suonato per la prima volta il brano che Morricone ha voluto dedicare proprio alle vittime della tragedia del Ponte. Il rapporto con molti di loro è sempre andato avanti e per tutti loro, come ho sempre detto, la mia porta è sempre aperta”. “La Liguria ha dato prova di una capacità di resistere e ripartire straordinaria, dal crollo del Morandi, al crollo del viadotto della A6 portato via dall’alluvione, alla strada per Portofino ricostruita in 3 mesi, di questo sono francamente orgoglioso. Io credo veramente che se questo non verrà accolto dal Paese come un modello sarà una grave perdita per tutti”.  

“Non vuole essere una festa, non c’è nulla da festeggiare, c’è da celebrare il lavoro, il talento, l’impegno. Questo sì. E una pagina che onestamente merita di essere celebrata senza con questo banalizzare il dolore che ha portato”. “Tante tragedie portano dolore – aggiunge Toti- l’abbattimento delle Torri Gemelle da parte dei terroristi ha causato migliaia di morti che l’Italia ha pianto ma non per questo rinunciando a celebrare la ricostruzione del nuovo World Trade Center come simbolo di rinascita. Ogni tragedia porta con sé una rinascita”. 

“E’ un’opera assolutamente collettiva ed è anche la prova che in Italia ci sono talenti straordinari che, se messi insieme, possono dare risultati straordinari: imprese come Salini Impregilo, Fincantieri, i demolitori e poi le istituzioni che quando sanno assumersi responsabilità possono fare grandi cose, le strutture commissariali del Comune della Regione che hanno lavorato insieme con personale preso da entrambi gli enti e che hanno fatto squadra”. “Per molti aspetti tutto questo è simbolico -ha proseguito – Speriamo che l’inaugurazione di domani possa irradiare questo modello e questo spirito soprattutto sul Paese e non rimanere un caso a sé stante di cui parlare nei prossimi 20 anni senza che nulla cambi. Vivere una tragedia come quella del Ponte Morandi è stato terribile, e sarebbe ancora più terribile non impararne la lezione, come purtroppo talvolta sembra e i cantieri sulle autostrade nella mia Liguria, gestiti malamente come si sta facendo ora, sono il peggior esempio”.  

“Durante l’emergenza Covid abbiamo continuato giorno e notte a lavorare su 3 turni fermandoci solo a Natale. Credo che questo penso sia l’esempio che se l’Italia può purtroppo essere teatro di una tragedia immane, ingiusta e dolorosa come quella del Morandi, ma può anche essere quello del riscatto del ponte per Genova San Giorgio costruito in meno di 24 mesi”. “E’ stata una gestione complessa – ha sottolineato il governatore, parlando dell’intera fase di emergenza – ma che ha funzionato assolutamente bene e il ponte ne è un po’ il simbolo, simbolo di una città che poteva in qualche modo implodere dopo una cosa così, anche nel combinato disposto dell’emergenza Covid, perché non dimentichiamo che il cantiere è rimasto aperto e ha lavorato sempre, nell’inverno più piovoso della storia della Liguria degli ultimi 50 anni”. 

“E’ una sensazione di grande soddisfazione perché quel ponte è stato un faro in questi due anni. Un farò perché dopo la perdita dell’innocenza del Paese, per il crollo di un ponte che non sarebbe mai dovuto cadere, le istituzioni hanno dimostrato di saper rimediare in tempi assolutamente straordinari per il sistema Paese, se si pensa che ci sono strade che aspettano di essere riparate da decenni”. “Noi – racconta Toti – ci siamo detti subito che non ci saremmo fatti né scoraggiare né piegare da quell’emergenza, quindi ci siamo rimboccati le maniche. Teniamo presente che il ponte è la punta dell’iceberg della gestione di un’emergenza che per molti aspetti è stata straordinaria: dalle case agli sfollati al risarcimento dei danni, se si pensa che quando sono entrato in carica nel 2015 c’erano genovesi che aspettavano ancora risarcimenti dell’alluvione del 2011”. “In questo caso – conclude il governatore – in meno di 12 mesi sono state risarcite imprese, negozi, autotrasporti, il porto è stato messo in condizioni di poter lavorare grazie alla realizzazione in tempo record di una viabilità alternativa o all’accelerazione di cantieri già esistenti e gli sfollati hanno avuto tutti una casa”.