“Voler annunciare il liberi tutti, lo sciogliete le righe, potrebbe ora avere conseguenze molto gravi”. Lo dice il ministro del Sud Giuseppe Provenzano a L’Intervista di Maria Latella su Sky TG24. E ribadisce: “Creare contrapposizione tra l’apertura delle imprese e il diritto alla salute, di tutti non solo dei lavoratori, è un grosso rischio, serve coniugare entrambe le cose. Non voglio lanciare un messaggio allarmistico, ma noi siamo in un momento in cui i contagi sono ancora in aumento”. “Se abbiamo capito qualcosa sull’epidemia è che l’andare in ordine sparso, la disomogeneità nelle scelte, non solo getta nell’incertezza i cittadini ma finiremmo per pagarla cara. Nella fase 2 non ci si può permettere contraddizioni: deve essere un percorso ordinato e coordinato, siamo ancora in piena emergenza sanitaria”.  

“Il lavoro gratuito non esiste. Se si lavora ci deve essere un contratto regolare. Così anche per i 600mila immigrati che si vorrebbero impiegare nei campi sulla cui regolarizzazione io ero d’accordo già prima dell’emergenza coronovirus” ha detto il ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano a Skytg24 commentando al richiesta di regolarizzare gli immigrati avanzata dal mondo agricolo per fronteggiare le necessità di raccolta nei campi. “Anche per quelli che in passato hanno chiesto il reddito di cittadinanza…se andranno a lavorare nei campi dovranno essere contrattualizzati e ricevere un salario dignitoso e consono al lavoro svolto. Questa è la regola”.  

“E’ una battaglia difficile per cui bisogna mettere al bando le polemiche strumentali per sostenere con forza il presidente Conte impegnato in una battaglia molto molto complicata in Ue”. Così il ministro Provenzano commenta il voto del Parlamento europeo di ieri, “che ha approvato una risoluzione che aiuta molto l’Italia”, alla vigilia del consiglio europeo del 23 aprile. “Il punto principale che l’Italia deve portare avanti nel consiglio europeo delicatissimo del 23 aprile è il Recovery fund che è il fondo per la ripresa che potrebbe arrivare a mobilitare 1500 miliardi di euro e che sarebbe la risposta all’altezza del sfida che si presenta in tutta Europa”, dice. “Ed è una grande battaglia europea che stiamo portando avanti su cui la destra ha votato contro, ha votato contro l’interesse nazionale che è quello di avere il recovery fund”, aggiunge. “Verificheremo all’esito del consiglio del 23 come sarà l’accordo finale e quali le condizionalità che noi non possiamo accettare. Questa è la posizione del governo italiano che noi dobbiamo compattamente sostenere”, prosegue. “Certo, il voto sull’eurobond sarebbe stato un voto che avrebbe aiutato l’Italia e la Ue perché mai come in questo caso il nostro interesse nazionale coincide con quello europeo”.