(Adnkronos) – Conoscere la complessità clinica del paziente con Sla per affrontare le sfide professionali poste dalla presa in carico psicologica individuale, familiare e nel lavoro in equipe multidisciplinare. Questo il tema del corso di formazione ‘La presa in carico psicologica della persona affetta da Sla: fondamenti teorici e buone prassi cliniche al momento della diagnosi e durante il percorso di malattia’. 

Aisla ha sostenuto da sempre l’importanza dell’ascolto, dell’accompagnamento e del sostegno alle persone con cui entra in contatto attraverso ‘percorsi’ strutturati in ogni ambito possibile di vita: al domicilio, in ospedale, in associazione. Con questo obiettivo condiviso nel 2012 è nato un gruppo di lavoro tra psicologi all’interno di Aisla. Ad oggi, il gruppo conta oggi circa oltre 60 professionisti che strutturalmente s’incontrano due volte l’anno per confrontarsi, formarsi, discutere e riflettere sulle modalità di approccio alle diverse fasi di malattia e nei diversi contesti di cura.  

Con partecipazione gratuita, previa iscrizione, sono 50 i crediti Ecm. La metodologia si basa su un approccio interattivo mirato ad aumentare le conoscenze e le competenze permettendo di implementare il senso di efficacia durante i percorsi terapeutici. Il corso si articolerà in lezioni frontali e intervisioni pratico-cliniche che permetteranno di acquisire conoscenze teoriche e metodologia secondo le basi epistemiche fornite durante i moduli.  

Si affronterà lo studio di fonti bibliografiche: per le lezioni teoriche sarà sollecitata una riflessione sulla base della bibliografia di riferimento e delle indicazioni fornite tramite il materiale presentato durante il corso. A questo si aggiunge la supervisione clinica: ogni modulo comprende la supervisione clinica inerente allo specifico argomento presentato durante i moduli. 

Il programma è composto da 4 moduli didattici suddivisi in unità tematiche di rilevanza specifica nell’ambito della Sla. In ciascun modulo saranno presentate schede di lavoro utili per la pratica professionale e al fine di monitorare l’esito degli apprendimenti. 

Il Gip-Sla è coordinato dalla dottoressa Maria Lavezzi che ha raccolto il testimone della dottoressa Gabriella Rossi (2018-2020) e della fondatrice Paola Cerutti che nel 2012 ha costituito il gruppo di studio su impulso dell’allora segretario generale Gabriella Manera. Oltre ad essere un gruppo di lavoro permanente e gratuitamente aperto a tutti i professionisti che desiderano specializzarsi in ambito Sla, uno dei risultati più interessanti è il “quaderno della buona prassi” che raccoglie le raccomandazioni sull’intervento psicologico al paziente Sla e ai suoi familiari.