(di Alisa Toaff) 

”E’ il Governo centrale che decide come ci dobbiamo comportare, non è che ognuno può fare come ca… gli pare! Se tutti facessero come hanno fatto Zaia in Veneto e la Santelli in Calabria la gente sarebbe lasciata allo sbando. La verità e che loro (la Lega, ndr) devono andare sui giornali perché stanno perdendo consensi. Ora Salvini e vuole riaprire tutto ma così si rischia di giocare con la vita delle persone! Bisogna aprire ma piano piano ed è il Governo che deve decidere”. Così Nino D’Angelo all’Adnkronos in merito alla gestione dell’emergenza Coronavirus da parte del Governo e sulla decisione dei governatori di alcune Regioni di riaprire alcune attività commerciali autonomamente. ”Oggi ho postato sui social una mia foto con la mascherina -prosegue il cantautore napoletano- Dobbiamo dire a tutti di metterla anche per strada, come fanno a Napoli! Questi sono dei pazzi! In questa situazione di emergenza è normale commettere qualche errore ma penso che Conte stia gestendo bene questa pandemia che sta colpendo non solo noi ma tutto il mondo. Non vorrei essere nei panni del Governo!”.  

Poi il cantautore napoletano ha voluto sottolineare l’importanza di non alimentare pregiudizi verso il sud Italia: “Basta con questi pregiudizi sui meridionali. Quando si parla di Napoli sembra che si parli di un mondo a parte! Tutti si aspettano sempre che al sud si sbagli invece da Roma in giù siamo stati bravissimi, siamo stati i numeri uno”. Feltri dice che i meridionali sono inferiori? ”Si vede -dice ridendo- che quel giorno aveva bevuto qualche bicchiere di vino in più o forse è un problema di età. I’ so terrone e vuogl murì terrone!”.  

“Io ho vissuto sulla mia pelle questo pregiudizio sui napoletani-racconta D’Angelo- negli anni ’80 ero proprio l’immagine del terrone. Voglio fare un applauso ai cittadini romani, napoletani, siciliani e calabresi! Sono stati tutti fantastici! Io li amo e li adoro. Tutto il sud Italia ha dimostrato di essere all’altezza dell’emergenza. Napoli oggi è all’apice del mondo nella medicina, abbiamo i medici migliori, peccato che non ci siano le strutture adeguate. Insomma -prosegue D’Angelo- abbiamo Maradona ma non abbiamo il pallone per giocare. Non dimentichiamoci però che se siamo stati in grado di gestire il terremoto del 1980, siamo in grado di fare tutto”. 

Infine D’Angelo fa un appello a Conte affinché intervenga in aiuto ai lavoratori dello spettacolo: “Non tutti i musicisti guadagnano come me! Ci sono gli elettricisti, quelli che scaricano gli strumenti e tanti altri. E’ tutta gente che guadagna uno stipendio e va aiutata. Anche il mondo dello spettacolo è in crisi, non parlo dei ‘ricchi’ ma dei ‘normali’ dello spettacolo. Spero che il Governo pensi anche a loro. Anche loro vanno aiutati -ribadisce- sono come gli operai che lavorano nelle fabbriche. Non è che nello spettacolo stiamo tutti bene. Intorno a Nino D’Angelo ad esempio -conclude- lavorano centinaia di persone!”.