Gli italiani scelgono le borracce perché sono oggetti di tendenza e rispettano l’ambiente; in pochi però sono realmente consapevoli su come utilizzarle. E’ quanto emerge da un’indagine UNC. 

Roma, 27 aprile 2020 – L’81.7% dei cittadini considera l’uso della borraccia “più alla moda” rispetto alle bottigliette in PET. Non solo: il 61.6% degli intervistati utilizza la borraccia principalmente perché non inquina l’ambiente. C’è poi il tema della salute: con il 73.2% degli intervistati che indica la borraccia come maggiormente salubre rispetto alla bottiglietta. E’ quanto emerge da un’indagine realizzata da Euromedia Research per Unione Nazionale Consumatori sul tema dell’utilizzo delle borracce. 

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“Nell’ultimo anno abbiamo assistito ad una crescente diffusione delle borracce -afferma Massimiliano Dona, Presidente di Unione Nazionale Consumatori- le troviamo sulle scrivanie dei manager, all’università, negli studi televisivi, nelle borse delle signore. Quello che fino a qualche tempo fa era un prodotto legato allo sport o a eventi particolari come una gita, è diventato un vero e proprio status symbol. Come emerge dall’indagine c’è un tema sociale: per cui si tratta di un oggetto che parla di noi e delle nostre scelte, ma non va sottovalutato l’aspetto della salute: fa riflettere, da una parte, la percezione sbagliata del 73.2% degli intervistati che indica la borraccia come maggiormente salubre rispetto al PET (non si sa bene secondo quale criterio) ma d’altro canto, 1 italiano su 4 sembra non essere a conoscenza che le borracce necessitino di manutenzione o pulizia particolare. Insomma, abbiamo un problema di consapevolezza dei consumatori sull’utilizzo delle borracce influenzato dal fascino di un oggetto diventato ormai di tendenza”. 

L’altro tema di consapevolezza è legato alle norme igieniche: 1 italiano su 5 ammette di non saper riconoscere i contenitori destinati a venire a contatto con gli alimenti e che seguono i dettami di legge: “in un momento come questo di grande incertezza, sono proprio i temi della salute e della sostenibilità sui quali i consumatori vogliono delle risposte -commenta Dona- non sorprende che il 90.2% del campione chieda una legge che preveda l’obbligatorietà di indicare chiaramente le borracce destinate a venire a contatto con gli alimenti. C’è infatti un tema di certificazione sul quale è necessario fare chiarezza: se il marchio CE è imprescindibile per la commercializzazione di presidi medici come le mascherine, dovrebbe esserlo anche per prodotti come le borracce che invece sono tranquillamente diffuse senza alcuna etichetta”Borr 

L’indagine di Euromedia Research evidenzia anche il rapporto degli italiani con le tradizionali bottiglie in PET: il 65% dei consumatori intervistati è affezionato alle bottigliette per consumare acqua fuori casa e il 32.4% di questi le considera comode e di facile manutenzione. 

“La praticità e la forza dell’abitudine spingono i consumatori ad utilizzare le bottigliette in plastica fuori casa -conclude l’avvocato Dona- chi sceglie la borraccia, invece lo fa per motivazioni ambientali e di tendenza. La salute è l’aspetto che deve mettere d’accordo tutti: per questo è necessario coinvolgere le Istituzioni per dare sicurezza ai cittadini attraverso norme chiare e facilmente applicabili. Le normative attuali sui materiali a contatto con gli alimenti non sempre, infatti, vengono rispettate e andrebbero richiamate da parte delle autorità sanitarie. Non possiamo permettere che sia la moda a dettare le regole in un campo importate come quello della salute dei cittadini.” 

L’Unione Nazionale Consumatori (www.consumatori.it) è la prima associazione di consumatori in Italia, nata nel 1955 ad opera di Vincenzo Dona; si articola in oltre 150 comitati e delegazioni territoriali in altrettante città, dove operano numerosi esperti e consulenti. Dalla sua fondazione, l’Unione è stata protagonista di numerose battaglie: dalle leggi sull’etichettatura dei prodotti alle norme sulla sicurezza alimentare a quella elettrica, fino alla prima storica sentenza di accoglimento di una class-action in Italia. 

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