XX. E’ il ‘non numero’ nella bozza del decreto maggio, sul quale la maggioranza cerca di trovare la quadra. Nella bozza, visionata dall’Adnkronos, l’eventuale durata del permesso di soggiorno e quindi del contratto di lavoro degli immigrati irregolari che lavorano, i cosiddetti invisibili, non figura. C’è la regolarizzazione per 4 mesi o fino a durata del contratto per chi un lavoro lo ha già. Per M5S, riferiscono fonti di primo piano all’Adnkronos, la linea non cambia e resta durissima: regolarizzazione sia, ma di appena 1 mese e solo per i braccianti. Via dal testo colf e badanti. Un modo per evitare una ‘sanatoria’ -termine che i grillini aborrono e che sarebbe facilmente cavalcata dalle opposizioni- e fronteggiare l’emergenza nei campi. 

Dei 600mila menzionati inizialmente dalla ministra Teresa Bellanova, che su questo è arrivata a minacciare le dimissioni, “non se ne parla”, il diktat grillino. Il Movimento non vuole la “regolarizzazione selvaggia, ma collegata a contratti di lavoro”. Soprattutto legata a emergenze reali per il paese. Tradotto: la mancanza di forza lavoro nei campi. Ma c’è anche chi, nel Movimento, chiede una linea ancora più dura, ovvero tenere fuori le norme sulla regolarizzazione dal decreto di maggio: “così da prendere tempo”, spiega una fonte di governo all’Adnkronos. Il boccino è nelle mani del premier Giuseppe Conte, uscito soddisfatto dall’incontro con la delegazione di Italia Viva -presente anche la ‘pasionaria’ Bellanova- e ora chiamato a trovare una difficile mediazione che metta d’accordo tutti.