A Venezia la Biennale volge lo sguardo alle sperimentazioni digitali, Federico Solmi torna in Italia con una mostra di cui è main partner VDA: in Italia l’interesse per questo settore artistico è molto alto

Le nuove tecnologie e l’arte sono due settori che si intersecano sempre più di frequente: le possibilità messe a disposizione dal mondo virtuale sono estremamente attraenti per chi della sperimentazione ha fatto il centro della sua attività artistica. Realtà virtuale e Augmented Reality con uso di visori specifici, proiezioni, ologrammi fanno ormai parte del linguaggio artistico digitale e hanno bisogno non solo dell’idea dell’artista, ma anche di un adeguato supporto tecnico.

Anche la LX Biennale di Venezia ha deciso di volgere lo sguardo al digitale e alle sperimentazioni artistiche in questo senso: proprio durante i giorni della Biennale, nel seicentesco Palazzo Donà delle Rose verrà allestita la mostra “Solmi – Ship of Fools”, dal 18 aprile al 24 luglio. Main partner della mostra VDA by Var Group, realtà pioniera nella promozione dell’incontro tra arte contemporanea, digitale e impresa.

Le competenze digitali di Var Group e la creatività vulcanica di Solmi, pioniere dell’arte digitale e artista rinosciuto, già premiato dalla Fondazione Guggenheim e protagonista a Times Square nel 2019 con le sue opere video, hanno permesso di realizzare la prima scultura olografica, opera d’arte site-specific resa ancora più spettacolare dalla location storica.

Arte e digitale, il settore in Italia

In Italia c’è grande interesse per il settore arte digital, come emerge anche dalla ricerca “ARTE, il valore dell’industry in Italia”, realizzata da Nomisma per il Gruppo Apollo e con la collaborazione di Intesa San Paolo. Sono 32 le accademie e gli istituti d’eccellenza del nostro paese, che diplomano 2.200 studenti ogni anno: si registrano poi 7,3 milioni di euro di investimenti in scuole e università per l’ampliamento delle competenze in ambito artistico.

Il progresso sostanziale di questo settore, grazie alla rapida avanzata della rivoluzione digitale e tecnologica degli ultimi tempi, favorisce l’evoluzione di nuove professioni nell’ambito artistico, mirate a raggiungere un pubblico smart sempre più vasto e fortemente interconnesso.

Tra queste nuove figure professionali del futuro, troviamo il gestore culturale, il ricercatore di dati, l’esperto di Blockchain, di intelligenza artificiale, di Realtà Virtuale e Aumentata, insieme al produttore artistico, al stratega dell’arte, al finanziatore per l’arte e la cultura, al creatore di contenuti e all’assistente artistico o al curatore digitale. Questi professionisti plasmeranno il panorama artistico nel terzo millennio e richiedono una formazione accurata nel campo tecnologico e digitale.