Al convegno “I Bronzi di Riace: un approccio iconografico” alla Camera dei Deputati dello scorso 7 luglio i docenti hanno fatto il punto sugli studi

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A che punto sono gli studi sui Bronzi di Riace? Ce lo si è chiesto il 7 luglio 2022 scorso al convegno “I Bronzi di Riace: un approccio iconografico” alla Camera dei Deputati. Un evento del progetto BRONZI50 nell’ambito delle celebrazioni per il cinquantenario dal ritrovamento dei Bronzi di Riace.

L’evento ha posto l’accento su un approccio iconografico ai Bronzi di Riace. Allo stesso tempo ha aperto una discussione e offerto spunti di riflessione sul ruolo che queste due statue hanno ricoperto e potranno ricoprire in futuro per la Calabria e nel mondo.

Il tema del convegno ha puntato sull’archeologia iconografica basata sui confronti fatti tra i Bronzi di Riace e altri importanti reperti della Magna Grecia.

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L’importanza della divulgazione dei Bronzi

Il professore Daniele Castrizio dell’Università di Messina ha commentato: “La cosa bellissima è che dopo cinquant’anni noi siamo molto avanti con lo studio dei Bronzi […]. Tutto è stato analizzato e cominciano a vedersi i primi frutti […]. C’è un altro passo invece che dovrà essere assolutamente implementato in questo periodo e sarà quello della divulgazione.

Quella che gli inglesi chiamano la “public history” e che noi traduciamo come archeologia pubblica. Bisogna fare in modo che la gente capisca i Bronzi […]. Perché il messaggio artistico, se l’ipotesi (purtroppo mia) è quella vera, si tratta di due fratelli che stanno per uccidersi per il potere, quindi un messaggio morale molto forte […]. Allora perché non dobbiamo permettere alla gente di gustarli e di capire quello che l’artista del V secolo a.C. aveva voluto dire e che probabilmente Augusto o uno della dinastia giulio-claudia portandoli a Roma e esponendoli a Roma voleva dimostrare al popolo: le guerre fratricide portano alla morte di tutti, nessuno vince nelle guerre fratricide. È un messaggio forte […]”.

Esistono altre statue come i Bronzi?

Ci si è interrogati anche sulla possibilità che esistano altre statue come i Bronzi. A tal proposito Castrizio ha osservato: “Il grande punto sarà se si riuscirà a completare la campagna subacquea. So che si stanno impegnando, abbiamo un’archeologa molto in gamba, la dottoressa Ghelli, nella Calabria, e stanno cercando di trovare questa nave. Perché se esistesse questa nave l’ipotesi che stavano portandoli da Roma a Costantinopoli significa che c’erano altre statue e se il livello è quello che è, praticamente avremmo fatto tombola un’altra volta […]”.

I progressi nel campo degli studi

Maurizio Paoletti ha osservato: “Le ricerche sono ancora in corso e non termineranno forse mai, perché la vera ricerca è quella di rispondere a domande e aprire nuovi interrogativi”.

A sottolineare i progressi nel campo degli studi è stato anche il Prof. Antonio Di Corso: “Lo studio dei Bronzi ha avuto un progresso notevolissimo negli ultimi anni, soprattutto in seguito alla disamina tecnica del team giapponese dell’università di Tokyo che ha appunto mostrato tutta una serie di particolari tecnici. Il colore per esempio delle statue, e anche ha mostrato il grado di sofisticazione veramente ad unguem dimostrato da queste due statue. Per esempio, ogni ciocca di capelli ha una Lega propria”.

Foto: Federico Neri via HF4