La nostra voce, quando la riascoltiamo, appare diversa perchè non è mediata da organi e tessuti. La registrazione poi non aiuta

E’ una sensazione molto diffusa: capita a moltissime persone di riascoltare la propria voce, in video o in audio, e detestarla cordialmente. Alla base di questo “odio” c’è la sensazione di non riconoscersi: questo perchè quando parliamo, la nostra voce la ascoltiamo mediata dall’aria, ma anche da ossa e tessuti, come la laringe e la coclea, organo sensitivo dell’orecchio.

LEGGI ANCHE: — La voce strumento di diagnosi per le malattie neurologiche

Le onde sonore cambiano quando attraversano mezzi diversi e ancora di più quando vengono registrate: durante la registrazione infatti il suono viene tradotto da onde sonore meccano-elastiche (cioè vibrazioni) a onde elettromagnetiche (cioè segnali elettrici) e quando ascoltiamo la voce registrata avviene il processo inverso. La voce registrata non è quindi mai uguale all’originale.

Per tutti questi fattori, a cui ne uniamo anche altri di natura psicologica (ci percepiamo estranei e tendiamo a notare tutti i difetti, come quando osserviamo una foto), spiegano perchè non apprezziamo la nostra voce quando la riascoltiamo: soprattutto in un messaggio vocale!

LEGGI ANCHE: — Coronavirus, parlare ad alta voce può trasmetterlo: lo studio