L’esposizione prolungata alle radiazioni solari è notoriamente dannosa ma un nuovo tipo di melanina offrià una protezione migliore di quella naturale

Sicuramente la maggior parte di noi conosce i rischi dell’eccessiva esposizione al sole, nonostante la voglia di sdraiarsi sulla spiaggia e rinvigorirsi con la sua luce e il suo calore. Sappiamo bene che le radiazioni ultraviolette possono causare non solo scottature ma anche cancro alla pelle. La sostanza corporea che ci difende dalle radiazioni è la melananina, che ci permette di abbronzarci, ma non è sufficiente se l’esposizione solare è eccessiva.

Melanina sintetica migliore di quella naturale

Tuttavia, un team guidato da ricercatori della Northwestern University è riuscito a sintetizzare un nuovo tipo di melanina potenziata. Questo biomateriale, battezzato selenomelanina, è arricchita con selenio e ha mostrato alcune interessanti proprietà. Per esempio si è mostrata efficace nella difesa dei tessuti umani dai raggi X degli apparecchi medici. Data la crescente richiesta di biomateriali leggeri e multifunzionali i ricercatori sperano che la selenomelanina si dimostri più efficace della malanina naturale. Il team ha pubblicato lo studio sul Journal of the American Chemical Society.

Molte caratteristiche della malanina non sono chiare, anche se i ricercatori sospettanoo che essa sia presenti in molti organismi viventi. Agendo come deposito di selenio, la melanina potrebbe agire da difesa anche per gli altri organismi. Quello che è risaputo è che esistono in natura  molti tipi di melanina che sono coinvolti nella pigmentazione di pelle e capelli.

Il tipo più comune è sicuramente la eumelanina, presente nei pigmenti dei capelli scuri. La feomelanina è invece il pigmento dei capoelli rossi ed è la più efficace nell’assorbimento dei raggi X, grazie al suo contenuto di zolfo. Lo studio condotto dai ricercatori tuttavia punta ad una biosintetizzazione di selenomelanina da parte delle cellule vive, in modo tale da avere una maggior protezione rispetto alla feomelanina.

Sono stati condotti svariati test su cellule umane irradiate con raggi ultravioletti per valutare i reali effetti di questo nuovo tipo di melanina. Il team ha infatti preparato differenti colture cellulari con  diversi tipi di melanina ed altre senza. Quello che si è  osservato è che le uniche cellule sopravvissute  ad una dose letale di radiazioni sono state quelle trattate con selenomelanina.

Dalle creme solari ai veivoli spaziali

Le possibili applicazioni di questo biomateriali sono innumerevoli. I ricercatori infatti sperano che un giorno sia possibile non solo la produzione di creme solari a base di melanina, ma anche pellicole per schermare i materiali. Infatti le melanine agiscono anche da isolanti termici in alcuni animali e quindi potrebbero essere impiegate in vernici multifunzionali. Date queste caratteristiche di schermaggio un ulteriore obbiettivo sarà la produzione di rivestimenti per veivoli spaziali, che  subiscono pesanti bombardamenti radiottivi nello spazio.

Come ha affermato il leader del gruppo Nathan Gianneschi:

“I nostri risultati hanno dimostrato che la selenomelanina offre una protezione superiore dalle radiazioni. Abbiamo anche scoperto che era più facile sintetizzare la selenomelanina rispetto alla feomelanina e ciò che abbiamo creato era più vicino della feomelanina sintetica alla melanina che si trova in natura “.

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