Il CES2020 ha presentato novità soprendenti nel campo dell’innovazione, ma ci sono altri futuri possibili per l’intelligenza artificiale. I dettagli

L’Intelligenza Artificiale sarebbe ancora nella sua “fase preistorica“: ad affermarlo è Lorenzo Asuni, CMO di Enuan, startup italiana che applica l’AI ai contact center di grandi multinazionali. E lo dichiara sulla base di uno studio realizzato da GlobalX che prevede oltre 86 miliardi di dollari da investire su servizi legati ai chatbot, voicebot e digital/personal assistant.

Parole che arrivato dopo la chiusura del CES2020 di Las Vegas, la più grande fiera di elettronica dedicata all’innovazione tecnologica.

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Sebbene durante l’evento siano state presentate sorprendenti novità, stanno comparendo nuovi scenari che moltiplicano i futuri possibili legati all’intelligenza artificiale.

Intelligenza artificiale: analizzare i dati e personalizzare il rapporto con i clienti

Sono 3 le strade possibili: soluzioni smart e customizzate; analisi e sviluppo dei dati per migliorare le operazioni; infine una rete di intercomunicazione tra soggetti diversi sempre più evoluta.

Analizzando i dati risulta più facile capire quali siano le reali esigenze degli utenti, anticipando i loro bisogni e fornendogli un miglior servizio. Lo dimostra una ricerca condotta da Servion, dalla quale emerge che entro il 2025 i chatbot guideranno il 95% delle interazioni tra azienda e clienti. Così facendo si potranno carpire le preferenze e sviluppare nuove soluzioni innovative che rispondano alle loro necessità.

La struttura del virtual agent di Enuan si basa proprio su questa struttura. Se la sua performance dovesse fallire, in pochi minuti viene apportata una miglioria in modo da essere pronto a gestire quel tipo di problema in futuro.

Intelligenza artificiale: creare una rete di intercomunicazione tra robot

Solo qualche anno fa era impensabile l’idea di due soggetti tecnologici che comunicassero tra loro. Nel 2017, durante un esperimento in diretta organizzato da Facebook, due robot inventarono una lingua per comunicare tra loro. La notizia fece molto clamore.

Oggi sappiamo che mettere in comunicazione due soggetti tecnologici diversi è possibile. Un esempio lampante riguarda i nuovi device che permettono di rendere la propria abitazione intelligente e tecnologica. Questi oggetti hanno una rete di intercomunicazione che gli consente di comunicare tra loro ed essere gestiti con semplici comandi vocali. Una metodologia che può essere applicata alle strutture sanitarie, alle smart cities e ai trasporti.

“Siamo solo agli albori di ciò che permetterà l’Artificial Intelligence. L’ambito conversazionale sarà uno dei principali e offrirà non solo un’assistenza sempre più personalizzata grazie ai Virtual Agent ma addirittura proattivamente anticiperà la risoluzione del problema o il nascere dello stesso” – ha aggiunto Lorenzo Asuni, CMO di Enuan.