Lo conferma l’indagine Redesigning Life, condotta da Sanofi Italia e presentata a StartupItalia Open Summit 2019 #SIOS19 all’università Bocconi di Milano

Sanità sempre più digitale grazie ad app specializzate e teleassistenza. E’ quanto emerge dall’indagine Redesigning Life, condotta da Sanofi Italia e presentata a StartupItalia Open Summit 2019 #SIOS19 presso l’università Bocconi di Milano.

Lo studio si basa su 500 operatori di aziende farmaceutiche, startup, centri di ricerca e associazioni di pazienti. Dai dati emerge che la sostenibilità del sistema sanitario nazionale resta la priorità (31%), seguita dalla medicina personalizzata (21%). Segue poi il contrasto alla disinformazione e fake news (18%) e la necessità di una corretta prevenzione (18%).

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“Più di 1 cittadino su 3 usa il web per cercare informazioni su salute e stili di vita, mentre il 41% sfrutta le app di coaching” – ha spiegato Chiara Sgarbossa, direttore dell’Osservatorio Innovazione digitale in Sanità del Politecnico di Milano.

Sanità digitale: ancora non convince il tripadvisor di dottori e strutture

Sebbene si dovrà aspettare ancora per le terapie digitali, ciò che riguarda prevenzione e cure si serve già delle tecnologie disponibili sul digitale. Dalla ricerca è emerso che il 41% di coloro che cercano informazioni sulla salute in rete lo fanno su siti istituzionali e autorevoli.

E’ stato rilevato poi che “solo uno su quattro comunica poi i dati raccolti al proprio medico. Il 15% sarebbe interessato a una polizza sanitaria con app o wearable integrati, che premi, con una gratificazione finanziaria, chi riesce a migliorare il proprio stile di vita” – ha aggiunto Sgarbossa.

Quello che non convince è il “tripadvisor” di dottori e strutture. “Anche se si stanno diffondendo siti web dove è possibile cercare informazioni e valutazioni su strutture sanitarie e medici gli italiani non si fidano ancora delle recensioni online. Le principali barriere alla terapia digitale sono la scarsa conoscenza della validità clinica, la difficoltà a comprendere le opportunità offerte e l’assenza di rimborsabilità da parte del Servizio sanitario nazionale” – ha concluso.

Sanità digitale: cittadini e operatori sanitari creano app per pazienti

Lo studio riporta numerosi casi di cittadini che hanno sviluppato app e innovazioni nel settore della salute. Come, per esempio, Laura Rossi, che ha scoperto di essere affetta da linfoma di Hodgkin mentre studiava tecniche di radiologia. Questo l’ha spinta a fondare la app H-maps, che aiuta il paziente nel percorso di cura.

“Dopo aver ricevuto la mia diagnosi e come malata ho scoperto i bisogni dei pazienti, che erano diversi da quelli che pensavo originariamente. Per realizzare la mia app ho coinvolto medici e l’ospedale dove lavoravo, in modo da disegnare il percorso di cura del paziente, dandogli le informazioni di base, con un linguaggio semplice” – ha spiegato la Rossi.

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