Un dispositivo portatile difende gli operatori di Risonanza Magnetica dall’esposizione ai campi elettromagnetici

Proteggere gli operatori di Risonanza Magnetica dai campi elettromagnetici cui sono esposti durante l’orario di lavoro. Questo lo scopo di un dispositivo portatile presentato al Convegno Nazionale AIRP di Radioprotezione 2019, a Perugia, da West Systems, società che figura tra gli sviluppatori del prototipo.

Gli operatori di RM e il rischio dell’esposizione ai campi elettromagnetici

In alcuni contesti di lavoro particolari, i dipendenti di un’azienda – pubblica o privata – possono essere esposti, durante lo svolgimento della propria attività, a campi elettromagnetici. È il caso degli operatori della Risonanza Magnetica, le cui condizioni di salute possono essere compromesse se l’esposizione supera i valori stabiliti dalla normativa di riferimento. Per questo, per legge, i datori di lavoro devo rispettare alcune prescrizioni per salvaguardare la salute dei propri dipendenti, sia in ordine di prevenzione che di protezione.

Sull’argomento, si è espressa anche la Comunità Europea che ha pubblicato una direttiva a tutela dei lavoratori, come gli operatori di RM, esposti ai campi elettromagnetici.

Nel documento, non si esclude l’eventualità che i limiti dell’esposizione possano talvolta essere superati, ma impone al datore di lavoro di attuare le misure necessarie per proteggere i dipendenti da eventuali rischi.

Il dispositivo che misura l’esposizione

In tali contesti lavorativi a rischio, potrebbe rivelarsi utile usufruire di strumenti che aiutino a monitorare i limiti dell’esposizione, per prevenire danni fisici ai lavoratori.

Un macchinario del genere esiste già ed è stato sviluppato, sotto forma di prototipo, da West Systems, dall’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR e dalla Fondazione CNR-Regione Toscana ‘G. Monasterio’.

Si tratta di un innovativo dispositivo portatile in grado di misurare l’esposizione occupazionale ai campi elettromagnetici prodotti, nello specifico, da apparecchiature di Risonanza Magnetica.

Tale strumento, sottolinea l’azienda produttrice, riesce a “determinare quando viene superato il valore soglia dell’esposizione ai campi lentamente variabili dovuta al movimento degli operatori nella sala RM, per l’intero corpo e/o per i diversi distretti corporei sorvegliati (testa, arti)”.

Grazie al dispositivo, il datore di lavoro ha a disposizione dati quotidiani sui limiti dell’esposizione sul luogo di lavoro, in modo da monitorarne l’andamento rispetto a ciascun operatore e verificando, al contempo, il rispetto dei valori imposti dalla normativa.