Quante volte prima di affrontare un colloquio di lavoro abbiamo pensato al modo più adatto di comportarci, alla strategia migliore per fare colpo sul nostro ‘futuro’ datore di lavoro. Questo non basta più. Oggi è necessario piacere anche all’intelligenza artificiale (Ai). Ecco come

Quante volte prima di affrontare un colloquio di lavoro abbiamo pensato al modo più adatto di comportarci, alle frasi più idonee da dire, alla strategia migliore per fare colpo sul nostro possibile ‘futuro’ datore di lavoro. Sembra, però, che questo non basti più. Già, oggi è necessario piacere anche all’intelligenza artificiale (Ai) che, durante i colloqui conoscitivi, ci analizza con molta attenzione.

Di cosa stiamo parlando? Secondo un rapporto di Deloitte, riportato in un articolo di Business Insider Italia, negli Stati Uniti il 38% delle aziende utilizza forme di Ai per le fasi di reclutamento dipendenti e il 68% pensa di usufruirne entro la fine del 2018.

In Europa non abbiamo ancora raggiunto i livelli americani, ma già molte società se ne avvalgono soprattutto quando devono effettuare una prima scelta tra migliaia di candidati che mandano curricula per una sola posizione. Cosa che vale anche per le video-candidature: è importante in questi casi osservare il livello di stress o la capacità di reagire a un momento di particolare pressione.

Tra le startup che analizzano il comportamento durante un colloquio di lavoro, la più conosciuta è HireVue, partner di varie multinazionali (Unilever, Vodafone, Tiffany & Co., Goldman Sachs). Vediamo insieme come funziona.

Colloquio di lavoro e AI: come ‘conquistare’ Hirevue e le sue 3 fasi

In un primo momento la startup somministra ai candidati test e giochi cognitivi per capire le capacità di concentrazione, il comportamento reattivo, la memoria etc… Se si possiedono i giusti requisiti, si accede alla seconda fase, che prevede una video intervista condotta dal software, con l’Ai che analizza ogni particolare. Se il candidato supera l’attenta analisi del linguaggio del corpo, delle abilità di dialogo e delle espressioni del volto, allora si giunge all’ultima fase, quella del colloquio tradizionale con persone ‘vere’.

Se esiste una startup che studia il vostro comportamento, ne esistono alcune che possono aiutarvi a ‘batterle’. Come, per esempio, “Finito“: una piattaforma britannica di coaching che prepara gli studenti che intendono approcciarsi al mondo del lavoro o persone adulte che intendono cambiare carriera. Con circa 10mila euro si può accedere a dozzine di tutor provenienti da vari settori ed esperti di software di Ai utilizzati per i colloqui di lavoro.

Naturalmente l’intelligenza artificiale non è impeccabile, anzi: negli Stati Uniti ci sono stati casi di discriminazione di genere perché le startup, emulando i selezionatori umani, scartavano quasi tutte le donne.

A fine anno in Italia arriverà HRMatch, un software del gruppo di Visiotalent (la startup francese dei video curricula), che opera su dati e cv di potenziali dipendenti, e analizza anche gli impiegati già assunti.