Ictus e caffè, la parola definitiva della scienza

Bere caffè in quantità normali, da uno a tre tazzine al giorno, può fare solo bene: finalmente gli amanti della bevanda possono mettere da parte preoccupazioni e gustarsi in santa pace il loro caffè.

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Secondo una ricerca ungherese, condotta dall’Heart and Vascular Centre e definita “il più grande studio per valutare gli effetti cardiovascolari del consumo regolare di caffè in una popolazione senza malattie cardiache diagnosticate”, non solo consumare caffè non fa male, ma potrebbe anche fare bene.

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La ricerca ha indagato la correlazione fra l’assunzione abituale di caffè e l’infarto, l’ictus e la morte, basandosi sui dati di 468.629 partecipanti della UK Biobank, sani dal punto di vista cardiaco e vascolare all’inizio della ricerca.

“I nostri risultati suggeriscono che il consumo regolare di caffè è sicuro, poiché anche un’assunzione giornaliera elevata non è stata associata a esiti cardiovascolari avversi e mortalità per tutte le cause dopo un follow-up di 10-15 anni”, ha dichiarato una delle relatrici della ricerca, Judit Simon. Inoltre, “da mezza a tre tazze di caffè al giorno erano indipendentemente associate a minori rischi di ictus, morte per malattie cardiovascolari e morte per qualsiasi causa”