Agricoltura e medicina innovativa saranno al centro dell’attenzione mondiale: una boccata d’aria per il nostro Made in Italy

Partirà ad ottobre, Covid permettendo, l’Expo di Dubai (già rimandata di un anno): un’occasione sempre ghiotta, ma quest’anno decisamente imperdibile, per dare una sferzata vitale al nostro Made in Italy.

Secondo uno studio condotto dalla School of Management del Politecnico di Milano il ritorno dell’Expo per il made in Italy dovrebbe aggirarsi sui 150 milioni di euro l’anno per almeno 5 anni: sempre meno che Francia e Germania, ma comunque numeri di cui non lamentarsi.

Ne è convinto anche il commissario generale all’esposizione di Dubai, Paolo Glisenti, che su questo Expo punta parecchio. La situazione delle nostre start up e scale up, ovviamente, non è rosea: è un’ottima prospettiva però il fatto che a Dubai si parlerà molto di innovazione.

L’innovazione nel campo dell’agricoltra e della medicina avrà un ruolo di primo piano, ma ci sarà spazio anche per le aziende che puntano allo spazio, alla transizione ecologica, ai trasporti e alla mobilità. Tutti settori in grande fermento, soprattutto a causa dei cambiamenti introdotti dall’emergenza sanitaria.

Basti pensare al progetto di Beppe Sala e della sua “Milano a 15 minuti“, che ricalca un modello prefissato anche dalla sindaca di Parigi, Anne Hidalgo: una città green e sostenibile, che investe tutto sul trasporto elettrico e dove ogni cittadino può avere ciò di cui ha bisogno in un raggio di “15 minuti”