Chi si candida a sostituire TikTok, messo in crisi da Trump in America ma ancora primo nella viralità dei contenuti

Da agosto 2020 i Reels sono sbarcati su Instagram, rappresentazione pratica della disperata corsa di Facebook/Instagram per raggiungere TikToK: impossibile infatti non notare le grandi somiglianze fra il nuovo strumento comparso su Instagram e i brevi video del “cugino” orientale.

Reels, inseguire TikTok è una buona idea?

Come spesso accade però, cercando di trasportare semplicemente uno strumento da una piattaforma all’altra si rischia di fare più male che bene ed esattamente così è stato: per ora l’esperimento Reels, video da 15 secondi che possono essere pubblicati nelle storie e nel feed (ma solo per chi ha più di 10k followers) sono una sorta di flop.

Dati -seppur empirici- alla mano, Reels viene utilizzato solo dai Tiktokers che hanno già Instagram e non sembra avere ancora grande successo.

Instagram e TikTok non sono la stessa cosa, questo è evidente: hanno un pubblico diverso, sia come content creator che come utenti, e sono gestiti anche diversamente. La capacità di profilazione di TikTok, al momento, è inarrivabile: chiunque abbia frequentato TikTok anche per pochi giorni non ha potuto non notare che in brevissimo tempo le sue preferenze sono state profilate al massimo, tanto da avere nel suo feed solo video su argomenti per lui realmente interessanti. Instagram è molto diverso e le sue storie, che Zuckerberg cerca di superare con il nuovo strumento, sembrano spesso più un grande canale di televendite.

Non tutto però è perduto: gli specialisti di social media marketing consigliano ai creator di Instagram di buttarsi ai capofitto nei Reels e c’è chi gli ha dato retta, attratto dalla “spinta” che in questo momento il social offre per far conoscere lo strumento. Tradotto in soldoni, i Reels vengono visualizzati molto di più nel tentativo di farli andare virali. Per avere un feedback definitivo sui Reels bisognerà aspettare la fine dell’anno: al momento, TikTok sembra ancora avere una marcia in più.

Oltre TikTok, non solo Reels: i competitor

Secondo Technology Review, la rivista del MIT di Boston, ci sono altri validi competitor che forse non nel breve, ma nel lungo periodo, sono destinati a mettere in difficoltà TikTok rubandogli audience.

Triller, nato nel 2015 ma tornato attuale durante lo scontro Trump-TikTok, ha raggiunto i 250 milioni di download ed è utilizzato da parecchie star mondiali (ma anche italiane, vedi la Dark Polo Gang): la app permette di creare video musicali di stampo professionale.

Poi c’è Clash, ideata da Brendon McNerney, uno dei principali utilizzatori di Vine: non ne sappiamo ancora molto, se non che punta a far guadagnare i suoi creator molto più di TikTok e questo potrebbe essere interessante. Infine c’è Byte, ultimissima arrivata: secondo il MIT ha saputo già catalizzare un pubblico di esperti, settorializzato su arte e musica.

Per ora, i giovani sono ancora su TikTok: quando se ne stancheranno, avranno solo l’imbarazzo della scelta.