La sicurezza e la trasparenza informatica sono i temi da discutere durante l’ultima giornata del Festival della Diplomazia.

Il Festival della Diplomazia si riunisce ancora intorno al tema della sicurezza informatica. Questa volta, si parla di trasparenza e di come si rende necessaria per lo sviluppo del sistema informatico.

Festival della Diplomazia, come la trasparenza diventa un’esigenza

Oggi ci ritroviamo spesso con una profonda preoccupazione di fronte alla minaccia che la nostra vita sia a disposizione di altri. Nel mondo del web, questa è una realtà con cui dover fare i conti.
Ecco, allora, che scende in campo la trasparenza dei dati, non solo come logica da seguire, ma come una vera e propria esigenza.

Come assicurare la trasparenza dei dati?

A discuterne Morten Lehn, dell’azienda Kaspersky, sicuramente non l’ultima arrivata nel settore della protezione dei dati.
La trasparenza dei dati è di vitale importanza non solamente nel settore cyber. Sempre più politiche aziendali sono volte alla sicurezza ed alla protezione.
Sicuramente, però, il continuo traffico dati del web non rende il lavoro molto semplice.
Solamente nell’ultimo periodo, infatti, sono state rilevate più di 400 mila nuove minacce per il traffico dati corrente. Stime di quest’ordine mettono in difficoltà le agenzie del settore privato ed il settore pubblico nel mantenimento della sicurezza informatica.

Kaspersky si sta muovendo prontamente in questo senso. L’azienda ha già messo in moto la “Global Trasparency Initiative” ed ha recentemente installato un nuovo centro per la trasparenza informatica a Zurigo.
Questo consente un lavoro di raccolta e gestione dei dati più lineare e più protetto, di conseguenza.

Morten Lehn sottolinea, comunque, l’esigenza di una legislazione comune per la trasparenza, valida per l’Italia, così come per l’Europa e, in un futuro, su scala globale. Il dialogo per una legislazione di questo genere deve partire dai settori pubblico e provato.

“C’è molto spazio tra il settore pubblico e quello privato per lavorare”.

Quis custodiet ipsos custodiet? Chi sorveglia i sorveglianti?

La domanda può sembrare banale, forse scontata. La verità è che l’assenza di una legislazione comune puntuale ci mette di fronte a rischi di ogni tipo. Si è lavorato molto in questo senso, in realtà, e molto si continuerà a fare.
Fino ad allora, bisogna avere la consapevolezza dell’esigenza di trasparenza nel mondo del web. Quest’esigenza rappresenta il motore per le aziende private e pubbliche per continuare ad investire nel settore.
I “sorveglianti” hanno a cuore la buona riuscita dei loro progetti, specialmente dal momento in cui la trasparenza si presenta come la possibilità futura di condividere dati ed informazioni in modo sicuro.

Con una prospettiva di questo genere, non si può far altro che guardare con rispetto ed entusiasmo al processo di trasparenza che si sta mettendo in atto.