Il Festival della Diplomazia indaga i rapporti fruttuosi tra l’Italia ed il Commonwealth, con un occhio di riguardo alle relazioni con l’Australia.

Il Festival della Diplomazia continua ad offrire spunti di riflessione. Si concentra oggi sul Commonwealth e sui rapporti che intrattiene con l’Italia.

Festival della Diplomazia e Commonwealth

Il Commonwealth rappresenta oggi 54 diversi paesi nel mondo ed il suo contributo al dialogo internazionale è di vitale importanza. Sin dalle origini dell’Italia, numerosi emigranti hanno varcato il confine australiano, britannico o canadese, alla ricerca di fortuna.
Francesco Giacobbe, senatore della circoscrizione estero, ricorda che più di 60 milioni di cittadini del Commonwealth possono vantare oggi origini italiane.

Cosa ha da offrire l’Italia ai paesi del Commonwealth?

Gli italiani sono capaci di adattarsi a nuove circostanze con facilità, quindi a nuove società. Il loro contributo, però, non s’interrompe qui.
Da un punto di vista sociale, culturale, accademico ed economico, vanno considerati come veri e propri attori attivi.
L’Australia, ad esempio, è consapevole di esser frutto di un mix d’integrazione. Gli immigrati italiani fanno parte della società australiana, al punto da considerarsi una parte naturale della stessa.

Questo avviene ed è avvenuto grazie al lavoro professionale svolto, che ha portato addirittura australiani di origine italiana ai vertici della società e nelle posizioni decisionali.

Cosa ha da offrire il Commonwealth all’Italia?

La risposta a questa domanda potrebbe declinarsi in mille fattori culturali, sociali e professionali. Il risultato più efficace, però, come sostiene Giacobbe nel corso dell’incontro del Festival della Diplomazia, è quello dell’export.

Vendere un prodotto all’estero è una manovra complicata. Se lo si vuol fare con efficacia, bisogna rendere il prodotto conosciuto al di fuori del proprio paese d’origine. Questo significa, principalmente, investire nel settore marketing, aumentare la visibilità.

L’Italia dispone di un mezzo più efficace: gli italiani.

Con un’immigrazione di questo tipo, il prodotto italiano varca i confini della penisola ancor prima di nascere.
La domanda è immediata e dovuta specialmente dai cosiddetti “Unpaid Ambassadors”.

L’export italiano è facilitato anche dalle tre caratteristiche, che il senatore Giacobbe ritiene fondamentali:

  1. Alta qualità dei prodotti Made in Italy.
  2. Capacità d’innovazione.
  3. La resilienza nell’offerta.

Grazie a questi fattori, il rapporto tra i prodotti italiani ed il sistema del Commonwealth si rende ogni giorno più fruttuoso, persino sotto la minaccia di una pandemia globale.