Al Festival della Diplomazia si discute di cyber-sicurezza e delle misure necessarie per fronteggiare le minacce informatiche del presente e del futuro.

La tavola rotonda del Festival della Diplomazia offre lo spunto per parlare di cyber sicurezza.
Il tema si affronta da diversi punti di vista. Dalla prospettiva europea, così come da quella italiana e da quella delle aziende specializzate nel settore, su tutte Kaspersky.

Festival della Diplomazia e Unione Europea, la cyber-sicurezza

L’Unione europea si mostra molto preoccupata sulla questione, come sottolinea il direttore generale Roberto Viola.

“Non tolleriamo cyber attacchi dai nostri partner commerciali”.

Con queste parole, il direttore ricorda l’importanza dell’utilizzo delle sanzioni per fronteggiare il problema degli attacchi informatici.
Nell’ambiente europeo, la soluzione è quella di lavorare insieme e cooperare.
Si parte da tre pilastri fondamentali:

  1. Prevenzione del rischio (anche attraverso una nuova normativa che sarà presentata entro l’anno).
  2. Gestione dell’incidente informatico.
  3. Indagine successiva dell’incidente per capirne le cause.

L’obiettivo è quello della resilienza nell’uso della cyber sicurezza.

Cyber sicurezza ed il ruolo dell’Italia

Corrado Giustozzi apre il suo intervento al Festival della Diplomazia, ricordando una data fondamentale.
Nel 2013 si adotta la prima strategia europea per la cyber sicurezza, che mette la cooperazione tra membri al primo posto per la difesa contro gli attacchi.

La cooperazione passa anche dall’azione italiana.
La coordinatrice Laura Carpini esalta, quindi, la recente costruzione di una struttura solida dedicata alla cyber diplomazia.  Si tratta del perimetro nazionale più recente in Europa e lo rende, pertanto, il più sviluppato.
Se si parla di cyber diplomazia, quindi, non si può non parlare di cyber sicurezza, un settore chiave.
Bisogna andare fieri di questa consapevolezza italiana. Il contributo che fornisce a livello europeo, così come internazionale, è un contributo di sviluppo e digitalizzazione.

Kaspersky, condivisione di informazioni

Il Festival della Diplomazia offre la possibilità di discutere del tema a chi naviga nel settore direttamente.
Morten Lehn, General Manager dell’azienda Kaspersky, non ha dubbi. Il miglior modo per collaborare nel processo di cyber sicurezza è la condivisione delle informazioni.
Si tratta di un problema globale, che coinvolge più attori. Più consapevolezza del rischio si ha, più ne risentirà in positivo la comunicazione.
Spesso il problema che non permette di arrivare preparati di fronte ad un attacco informatico è proprio la mancanza di informazioni, la poca condivisione.
Kaspersky si propone di collaborare in questo senso, offrendo un solido collegamento tra privato e pubblico.

In un momento in cui le priorità sembrano essersi spostate verso la gestione della pandemia, bisogna fare attenzione a non far degenerare il problema della cyber sicurezza. La collaborazione è il miglior modo per difendersi.