La startup usa un metodo innovativo per prevedere lo sviluppo di una pandemia e anticiparne le mosse: potrebbe essere questo il futuro della sanità pubblica?

Sei anni fa il dottor Kamran Khan, medico specializzato in malattie infettive, fondava una start up in Canada, la BlueDot, che si occupa di salute digitale e lo fa servendosi dell’intelligenza artificiale: oggi questa startup ha contribuito ad avvertire i suoi clienti in netto anticipo del pericolo Coronavirus, prevedendone esattamente le mosse.

Il 31 dicembre scorso BlueDot aveva già informato le autorità canadesi di quanto stava accadendo in Cina con il Coronavirus, anticipando quello che sarebbe successo ed anche le città in cui il virus si sarebbe diffuso, nell’ordine esatto: Bangkok, Seoul, Taipei, Tokyo.

BlueDot ha infatti sviluppato una tecnologia di elaborazione del linguaggio naturale e di machine learning per aggregare notizie, dati di compagnie aeree e segnalazioni di malattie epidemiche negli animali, in modo da tracciare un quadro evolutivo delle epidemie in corso che sia più veloce della diffusione della malattia e che permetta di prevenirla: si tratta di una piattaforma basata sull’AI in grado di elaborare miliardi di dati.

Tra questi, anche quelli provenienti dai social network (anche se non sono giudicati attendibili) e il monitoraggio della vendita di biglietti aerei e degli altri mezzi di trasporto per prevedere l’apertura di nuovi focolai.

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